Titolo
: Per addestrarti – serie Blood Bonds
Autrice:
Chiara Cilli
Genere:
Dark contemporaneo
Editore:
Self published
Data di pubblicazione:
27/02/2017
Prezzo: ebook euro 2,99 - Cartaceo euro 11,98
Credevo di sapere chi fossi. Cosa fossi.
Credevo di non avere più scampo, che la mia resistenza fosse ormai giunta al termine.
Poi ho sentito la sua voce pronunciare il mio nome.
Poi i suoi occhi hanno risposto al richiamo dei miei.
Non ha paura di me. Si avvicina. Mi parla. Mi tocca come se le appartenessi. È folle.
Lui è l’unica chance che ho per restare viva. Devo far sì che gli importi di me. Che sia lui ad avvicinarsi.
Ma non riesco a starle lontano.
Ma gli basta sfiorarmi perché perda di vista l’obiettivo.
L’arrivo della Regina è vicino.
Dovrò scegliere.
La sottomissione.
O la lama di André Lamaze.
Qualunque sia la sua decisione, finalmente dirò addio alla mia piccola rossa.
Credevo di non avere più scampo, che la mia resistenza fosse ormai giunta al termine.
Poi ho sentito la sua voce pronunciare il mio nome.
Poi i suoi occhi hanno risposto al richiamo dei miei.
Non ha paura di me. Si avvicina. Mi parla. Mi tocca come se le appartenessi. È folle.
Lui è l’unica chance che ho per restare viva. Devo far sì che gli importi di me. Che sia lui ad avvicinarsi.
Ma non riesco a starle lontano.
Ma gli basta sfiorarmi perché perda di vista l’obiettivo.
L’arrivo della Regina è vicino.
Dovrò scegliere.
La sottomissione.
O la lama di André Lamaze.
Qualunque sia la sua decisione, finalmente dirò addio alla mia piccola rossa.
RECENSIONE Silvia
“Non c’era luce nelle
tenebre in cui vivevo. Non poteva. C’era solo il sangue, il dolore, l’oblio, la
violenza, il sangue.”
Rumorine,
finalmente è arrivato
anche il quarto libro della serie Blood Bonds di Chiara Cilli. Con i primi tre
volumi abbiamo lasciato Aleksandra e Henri, e per chi non li avesse ancora
letti, posso solo dire “Leggeteli!”.
Mi sono approcciata
alla lettura di “Per addestrarti” senza alcun tipo di aspettativa. Come sempre,
ho svuotato la mente e ho lasciato entrare i personaggi dentro di me,
sottopelle, facendoli vorticare nel mio cervello e lasciando loro la capacità
di prender vita da soli. Ritrovandomi nuovamente al centro del foyer del loro
castello in Romania. Perché care le mie Rumorine anche André e Nadyia, i
personaggi principali di questo romanzo, lasceranno il segno, una meravigliosa
cicatrice sul vostro cuore.
Il piccolo di casa
Lamaze, colui che ha per migliore amico un pugnale, l’addestratore della merce
umana da vendere alla Regina, avrà a che fare con un’allieva alquanto
indisciplinata e che gli darà filo da torcere. Dovrà addestrarla e consegnarla
alla diabolica Regina il prima possibile. Prima che l’intento di Nadyia abbia
il sopravvento su di lui.
Il progetto di Nadyia:
riconquistare la sua libertà, e l’unico modo che ha per ottenerla è attraverso
il terribile André. Dovrà tentare di entrare nella sua mente per poter arrivare
ad esaudire il suo desiderio.
Ma come capita sempre
nelle migliori storie, non bisogna dare tutto per scontato, ma ci si deve
trovare pronti agli imprevisti.
Ed ecco che tra i
protagonisti nascerà così una lotta, fatta di battibecchi, silenzi,
combattimenti all’ultimo sangue. Ma soprattutto uno scontro fatto di sguardi. A
volte si dicono molte più cose attraverso gli occhi: possono ammiccare, scrutare, contemplare,
squadrare, spiare, alludere, ammirare, lusingare, disprezzare; possono
accogliere e rifiutare. Possono vedere nell’oscuro più profondo dell’anima.
“I suoi occhi tenevano i miei in un modo terrificante.
In quel momento appartenevo a loro, dimora del gelo più inattaccabile.
Indistruttibile. Ero sua.”
E durante questa lotta il nostro André faticherà nel
tenere testa a Nadyia, iniziando così a vacillare. Potrà sciogliersi il
ghiaccio intorno al suo cuore? Potrà lasciare cadere la maschera di colui che
si eccita nel vedere scorrere il sangue? Potrà un Lamaze lasciarsi scalfire da
una donna? La risposta, FORSE, la troverete solo leggendo… ma non è detto.
André e Nadyia sono stati un continuo scappare per poi
prendersi, correre per essere afferrati prima di cadere, avvicinarsi per poi
esser allontanati, toccarsi per poi essere respinti. Il classico: un passo
avanti e due indietro, lasciando dentro di loro la tempesta, un vortice di
sensazioni da dover domare. Sensazioni nuove, e altre che ritornano a galla dal
passato. Quel passato che non lascia tregua ai fratelli Lamaze. Quel passato
che li ha avvolti nelle tenebre e che ha inaridito i loro cuori.
Vorrei fare i miei complimenti all'autrice. La sua
penna è sensazionale. Il modo in cui costruisce la storia ed intreccia i
personaggi, li rende veramente “vivi”. Ogni pagina è intrisa di dolore, paura,
ansia, pura sofferenza, accenni di speranza, e qualche piccolo sorriso. Tutto
ben amalgamato da una carica erotica primordiale.
Per come ha impostato questo primo volume su André,
devo dire, che ho colto tra le pagine una piccola sfumatura romantica, ma non
mi azzardo a dirlo troppo a voce alta, perché ci saranno altri due volumi da
leggere. E Chiara Cilli è imprevedibile, quindi non mi faccio illusioni.
Il finale vi lascerà sconvolte, con mille domande, e le
vostre sinapsi inizieranno a porsi tanti e tanti quesiti. Ora non ci resta che
attendere il secondo volume per poter ottenere delle degne risposte.
Vi saluto sussurrandovi che… a volte una forchetta, non
è solo una forchetta. Tenetelo a mente!
Dark
inside with love,
Gresy Sue
RECENSIONE Nanà
I’m back
in black!
Il pugnale più veloce dei Carpazi
si è schiantato dritto nel mio insaziabile cuore dark e mi ha
travolto, ha disatteso le aspettative più ciniche, fugato ogni dubbio e
scetticismo sul "début" del minore dei Lamaze:
André.
Abbiamo avuto modo di osservare il piccolo ma letale
fratellino attraverso le pagine della precedente trilogia. Lo abbiamo visto
muoversi gelido, sprezzante, cinico, beffardo. Un guerriero pronto
a togliere la vita senza batter ciglio, per difendere la sua famiglia, per
l’odore del sangue.
O per noia.
Ma, nel grigiore del cielo di
Véres, una piccola stilla è caduta, una crepa si è aperta, una macchia di
colore è comparsa e ha scalfito la sua corazza di ghiaccio, di odio e d’ira:
Nadya.
All'inizio lei è solo un numero, uno strumento, un
fante da addestrare per rimpolpare le schiere della Regina, a
cui sola appartiene.
Ma, in un crescendo e cadenzato susseguirsi di tensioni
emotive, dinieghi, mendaci asserzioni, mani che scavano, afferrano e spingono,
Nadya rivela la sua vera natura sovvertendo le regole e tutto il mondo di
André.
Pian piano si insinua nella sua testa scatenando
dapprima una fame silente, poi un bisogno vorace che lui cerca in ogni modo di
sopire, pur essendone intimamente ed ineluttabilmente schiavo. Nonostante
conosca le conseguenze di questa brama ingorda, e sebbene il passato penda
sulla sua testa come la spada di Damocle, André non riesce a ribellarsi a
questo magnetismo, un richiamo talmente impetuoso da diventare il motore primo
delle sue azioni e spingerlo a sfidare le regole imperiture del suo mondo.
“Quello che c’era tra me
e Nadyia era
inarrestabile. Io non riuscivo
a stroncarlo. Cresceva nel
silenzio,
nella potenza dei nostri sguardi”
Nadya si risveglia all’inferno e per un anno mantiene
un “profilo basso”: si confonde tra gli altri volti senza passato; ascolta le
urla, i sospiri, le mortificazioni, le oscenità delle mura del foyer dove
imperano solo terrore, paura e desolazione. Sino a quando, durante l’assalto da
parte degli uomini del Re, tutto cambia.
Nadya cambia.
Come in un transfert energetico, sente scorrere sulla
sua pelle l’energia di colei che per prima aveva sfidato un Lamaze, e comprende
che l’unico modo per raggiungere il suo obiettivo è scalfire la corazza di
André, penetrare nella sua mente, nel suo cuore, possederlo, controllarlo ed
essere finalmente libera.
Ma quando questo “gioco delle parti” tra
Nadya e André sprigiona la sua impetuosità, entrambi perdono di vista il loro
vero scopo e l’unica cosa che possono fare è cedere a questa malia, perché
il desiderio di colpirsi è pari a quello di possedere l’altro, la forza
con cui si respingono simula la brama di avvicinarsi e, gli occhi da cui
fuggono, sono gli unici in cui si riflettono.
The Queen is back e, proprio come la Regina Neela, la Cilli osserva
dall’alto, cinica ed imperturbabile, il mondo che ha creato: un’escalation di
emozioni, sensazioni, brividi, sussulti, gemiti uniti nel silenzio che
infiammano queste pagine, rimbombano nella testa e fanno perdere il controllo.
È vacuo e inane paragonare gli “Alenri” agli “Andya”:
se Henri ed Aleksandra rappresentano l’uno la fine dell’altra, André e Nadya
segnano il loro inizio; l’odio ancestrale dei primi diventa fame atavica per i
secondi; il desiderio assume connotazioni diverse come differenti sono anche le
motivazioni sottese ad esso.
“Per addestrarti” segna un deciso cambiamento di mood rispetto
alla trilogia precedente e questo, a mio parere, dimostra la bravura di questa
scrittrice che riesce a prendere in ostaggio i vostri respiri sin dal primo
capitolo… ma non illudetevi che ve li restituisca.
Perché appartengono a Lei.
Perché niente sarà come prima.
Come closer, Rumorine.
Nanà
GRAZIE GRAZIE GRAZIE per queste spettacolari recensioni *__________*
LOL, Nanà, mi fai morire xD sembro un'entità!
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