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martedì 18 dicembre 2018

Recensione "Lasciati portare via " di Lilian McrRiver

Ciaao Rumors. Oggi Fabiana ci parla di Lasciati portare via romanzo edito Le Mezzelane Casa Editrice dell'autrice Lilian McrRiver
Titolo: Lasciati portare via 
Autore: Lilian McrRiver
Editore: Le Mezzelane Casa Editrice
Genere: Romance contemporaneo
Prezzo: ebook € 5.99
Prezzo cartaceo: € 13.60
Amazon

Cassandra Semoni è su un volo per Parigi, con l’incarico di vendere un manufatto unico al cliente più difficile con cui abbia avuto a che fare: Ryou Ichirou Naruta. Non ha alcuna conoscenza del prodotto, della lingua né di come vada gestita una trattativa. Possibilità di successo nessuna, ma è decisa a tentare il tutto per tutto, anche se questo significa seguire il mercante d’arte dall’altra parte del mondo per sabotare i piani della rigidissima nonna di lui, che lo vorrebbe sistemare con un matrimonio combinato. E se Cassandra scoprisse che sotto la maschera del ricco e maschilista uomo d’affari c’è un un’anima sensibile, intrappolata nelle regole di una tradizione che non sente propria? Riuscirebbe lo stesso a stare al gioco? Un incontro di cuori, uno scontro di culture e, come sempre, in amore e in affari tutto è lecito
IL LIBRO CI È STATO DONATO  DALLA CASA EDITRICE 
 SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO


LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI
«Muri wa Muri dewanai: l’impossibile non è impossibile.» 

Appena letta la trama di questo romanzo sono rimasta subito conquistata da una serie di cose che mi hanno intrigato, primo fra tutti il protagonista maschile che è Giapponese e poi che la storia si svolge in Giappone.
Non avevo mai letto nulla della casa editrice Mezzelane né di questa autrice e posso dire di essere rimasta piacevolmente colpita per il romanzo confezionato che è molto molto carino e ben strutturato.
Inizia un po' come la classica commedia degli equivoci, con Cassandra Sermoni che è la degna protagonista di un chick lit per quanti casini riesce a combinare, a partire dal fatto che si barcamena in un’avventura senza conoscere neppure una sillaba di inglese... e ovviamente la trattativa con il Giapponese dovrebbe svolgersi proprio in questa lingua.
Lei è una ragazza semplice, acqua e sapone, in cui sarà facile rispecchiarsi.
Ryou è un personaggio complesso, un uomo che racchiude in sé il mondo orientale e occidentale, un uomo che si trova totalmente avvinto e schiacciato da una mentalità Giapponese che comprende e dalla quale a causa del passato non riesce a staccarsi.

E poi c’è la nonna, una nonnina Giapponese agguerrita e determinata. Una di quelle che fa del gioco degli scacchi la sua missione nella vita, sta sempre un passo avanti a tutti ed è un generale di ferro.
Il bello di questo romanzo è che l’autrice ci fa conoscere due culture, ce le mette a confronto a partire dalle piccole cose della vita quotidiana, fino ad arrivare alle situazioni più complesse. Nulla in Giappone è lasciato a caso, persino il nome di battesimo è qualcosa che viene pensato strenuamente perché tutto ha un profondo significato. È una nazione dove le emozioni vengono celate dietro maschere di fredda cortesia, dove ogni gesto è misurato e ragionato, un luogo dove la spontaneità occidentale non è sempre ben vista.
Si respira il sapore del Giappone, di questa cultura orientale tanto diversa dalla nostra praticamente in ogni aspetto, a partire dalla stessa lingua che ha delle sfumature davvero complesse.
Il diametrale modo di interpretare le situazioni dei due protagonisti, la loro cultura, l’eduzione ricevuta li porteranno più volte lontani e l’unica cosa che resta ferma è la forte attrazione che provano l’uno per l’altro e l’amore per l’arte. 

«Me ne rendo conto e per questo posso capire la tua decisione, ma non posso condividerla. È più forte di me, io sono abituata a cibarmi di sentimenti, non di doveri. Ovvio che non possa pretendere che tu faccia lo stesso. Quindi va bene così.» 

Sono due personalità davvero diverse quelle che l’autrice mette a confronto ed è questa la parte vincente del romanzo, che può essere capito e gustato fino in fondo solo se ci si cala nella cultura orientale, altrimenti tante situazioni che capitano agli occhi di un occidentale parrebbero ridicole. 


Complimenti all'autrice

Fabiana
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