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giovedì 23 dicembre 2021

Recensione "Black: Intoccabile" di Veronica Deanike

Ciao Rumors. Oggi la nostra Mariaelena ci parla del nuovo romance in Self Publishing intitolato Black: Intoccabile di Veronica Deanike. Uscito il 16 Dicembre 2021.
 

                                                        Titolo: Black: Intoccabile
Autore: Veronica Deanike
Editore: Self Publishing
Genere: Romance
Data di uscita: 16 Dicembre 2021 
 
“Mi chiamano Black e hanno ragione: lo sporco mi marchia la pelle, non voglio né posso disfarmene.
Il nero è tutto ciò che mi resta.
Il nero è tutto ciò che sono”.

Black è uno dei più giovani pugili che abbia mai conquistato il titolo di campione del mondo dei pesi massimi.
Freddo e spietato, gli avversari lo temono e le donne lo desiderano.
Il Bronx è la sua casa.
Il Boxing Club la sua famiglia.
I colpi sul ring lo aiutano a dimenticare il passato.
E poi c’è lei: la sua psicologa. Un’ossessione.
Una giovane donna determinata a salvarlo da se stesso.
Una luce troppo accecante per chi vive nelle tenebre.

“Ti sei infilata in un gran casino, dottoressa. Non dimenticarti che lo faccio esclusivamente perché mi hanno costretto. Non puoi vedermi, non puoi toccarmi, non puoi raggiungermi”.

Una passione torbida.
Immorale.
Sbagliata.
Questa è la storia di un amore proibito, che nasce dal fango, che inquina e fa male.
Un amore che ti salva o ti condanna per sempre.
 
IL LIBRO CI È STATO DONATO  DALLA STESSA AUTRICE
 SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO

LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI
 

Bentrovati Rumors,
oggi sono tutta per “Black – Intoccabile” di Veronica Deanike, secondo volume della Boxing Club Series, preceduto da Jab di cui ho avuto già il piacere di parlarvi a suo tempo.
La prima impressione a caldo dopo poche righe: SBALORDITIVO!!! Non posso dirvi la vera esclamazione che è uscita dalle mie labbra perché non è prettamente elegante, anche se renderebbe a pieno l’idea. 

Per restare in tema, direi che questo libro è come un gancio che ti mette KO.
Lui, l’intoccabile, il protagonista indiscusso della vicenda, è Black, 26 anni, pugile forte, spietato, sfrontato, quasi inquietante. Ha avuto un’infanzia difficile che lo ha segnato nel profondo, anzi, per essere precisi, lo ha devastato e distrutto nel cuore nell’anima. Nella boxe ha trovato il suo rifugio, la sua salvezza in un certo senso, la sua rivincita, ma soprattutto una famiglia. Black, come del resto è successo a tanti membri del boxing club di cui fa parte, ha dovuto imparare presto a difendersi ma ha dovuto anche subire numerosi soprusi prima di tornare a vivere, anzi a sopravvivere.

Mi chiamano Black e hanno ragione: lo sporco mi marchia la pelle, non voglio né posso disfarmene. Il nero è tutto ciò che mi resta. Il nero è tutto ciò che sono.

Le corde vocali raschiano per le urla che incitano i pugni, ma non è questo il dolore più grande: è un nodo che mi serra la gola, che mi fa quasi soffocare, è la bile amara in bocca, è un vuoto che non so più come riempire.


Lei è Viky, coetanea di Black, sfacciatamente ricca, potrebbe condurre l’impero di famiglia ma non si sente parte di quel luogo, ha studiato per fare la psicologa ed è proprio su questa strada che vuole affermarsi, andando contro tutto e tutti, voltando le spalle persino al potente padre. E’ di una bellezza semplice, eterea, è testarda e autoritaria se si tratta di far valere le proprie idee e convinzioni, ha un cuore grande e darebbe l’anima e la vita per le persone a cui vuole bene, soprattutto Mina e Jab, gli amici con cui è cresciuta e che, dopo non poche difficoltà, è riuscita a ritrovare.

Osservare le persone fa parte del mio mestiere. La psicologia è stata ed è una passione prima che un lavoro. Uno spreco di tempo: così l’ha sempre definita mio padre. Ero destinata agli studi di economia, come mio fratello d’altronde; per mesi, portai avanti una guerra di trincea, immobile sulle mie posizioni, avanzando carponi di pochi metri alla volta.

Black e Viky si sono già incontrati in passato ed hanno già le idee più o meno chiare l’uno dell’altra, ma è quando le loro vite vengono ad intrecciarsi che iniziano a conoscersi a fondo. Sono Jab e Mina che costringono i due ad una sorta di frequentazione: Viky sarà la life coach di Black. Così vuole Jab il suo allenatore, mentore e amico, perché se vuole diventare campione del mondo, Black deve ripulirsi di tutto il marcio che ha addosso e che si porta dentro. La presenza e il sostegno di Viky lo possono aiutare, anche se lei stessa è la prima a dubitarne. Naturalmente Black non è d’accordo con la decisione presa da Jab e dal suo team e, anche se è praticamente costretto a collaborare, non intende piegarsi davanti a nessuno, figuriamoci ad una psicologa snob e altezzosa, tutta tailleur e tacchi a spillo.

«E saresti tu a farmi sbattere il muso dove io spacco quello di chi mi sfida, Topolino?» Il soprannome, usato unicamente per il gusto di schernirmi, mi infastidisce, risalta la mia parte più fragile, quella che viene costantemente rifiutata, svilita e umiliata. Gli rispondo duramente. «Sono qui per aiutarti, è vero, ma non ti è permesso usare quel nomignolo. Puoi chiamarmi dottoressa.» «Come vuoi, dottoressa.» Sputa veleno su ogni lettera, poi rinsalda, in segno di chiusura, l’intreccio muscoloso delle sue braccia. I suoi occhi si fanno scuri, ostili. Del calore con cui mi ha guardata poco fa resta solo la cenere. Meglio così.

Sarà una convivenza complicata, Black è il primo vero caso per Viky, un caso tosto e contorto, sarà tutto tranne che semplice entrare nella sua vita, ma soprattutto entrare nella sua testa, nella sua oscurità, nei suoi tormenti ed avere a che fare con i suoi demoni. Per Viky è una vera e propria sfida, si farà largo sgomitando tra i muri e le barriere issate da Black, si insinuerà nella sua quotidianità in modo quasi prepotente ma con l’unico intento di superare i suoi limiti e sconfiggere le sue dipendenze. Anche se è convinto di riuscire a farcela da solo, Viky sarà per lui come una calamita, sarà attrazione potente e violento rifiuto allo stesso tempo, sarà un mix di speranza in una vita migliore e rabbia e disprezzo per il male subito in passato. Viky sa che Black non è quello che sembra, dietro tanta ostilità c’è tutto un mondo da scoprire, un uomo da reinventare e riportare alla luce, un uomo che potrebbe diventare il suo porto sicuro.
Nonostante il destino sembra remare contro di loro in ogni modo, il rapporto di Viky e Black si intensificherà e, anche se deontologicamente scorretto, andranno ben oltre all’essere semplicemente dottoressa e paziente.

Ogni tanto, la osservo di nascosto. Mi irrita. Mi incendia. Mi raggela. Tutto e il contrario di tutto. Siamo così… diversi: lei delicata, piccola, io rozzo e grande quanto la porta d’ingresso.… Non so dire quali emozioni mi attraversano in questo momento. Poi il corpo mi viene in aiuto. La rabbia torna ed è, come sempre, l’unica risposta alle sensazioni che sfuggono al mio controllo. È così da una vita intera.

Colgo nei suoi tratti il disprezzo, il fastidio di essere indagato e, più in fondo, nascoste tra barriere e sovrastrutture, paura e fragilità.
Sgomma e in pochi istanti scompare dalla mia vista. Il rombo di un motore è l’unica presenza che, dopo tutto, mi resta. Questo e il frastuono del mio cuore in corsa.


Viky si giocherà il tutto e per tutto con Black, andando contro ogni suo principio morale, contro ogni pronostico che verrà fatto su di loro, lei vuole aiutarlo a risalire dal fondo, dal baratro in cui è stato gettato quando era ancora piccolo e avrebbe dovuto solo crescere spensierato piuttosto che esserne privato.
Viky, pur consapevole che avere a che fare con Black è come essere travolta da un tir, si aggrappa a lui con le unghie e con i denti, pur rischiando di farsi male e di rimetterci il cuore. Viky conquista la fiducia di Black a piccoli passi, poco per volta, sarà prima uno studiarsi a vicenda, un gioco di sguardi, poi saranno le prime parole e la conoscenza reciproca, lo sfiorarsi prima col pensiero e poi fisicamente, per arrivare alla fine a quello che non era previsto: amore, passione, fuoco e oblio. Black grazie a Viky riprende a respirare, soffre ancora ma è un soffrire gestibile, è un condividere con qualcuno il suo vivere e conseguentemente poter riemergere e migliorare la sua condizione. Viky diventa presto la sua ossessione, una dipendenza complicata ma tutt’altro che sbagliata, è quella svolta che aspettava e che serve per rimetterlo in sesto.

Non riesco a staccare gli occhi da queste lacrime. Il senso di colpa che la scuote si mischia al piacere e le deforma i tratti del viso; non in una maschera orrenda, ma in uno specchio nel quale mi rifletto. È questo che mi fa sentire a mio agio con lei: non sono più una cosa anomala. Non sono più il solo a soffrire.

“Fammi sentire un uomo. Un uomo normale.” È riuscito a spezzarmi il cuore con una sola frase, a scatenare in me il desiderio nocivo di essere la prima.


Il cammino di Viky e Black sarà un sentiero impervio e tortuoso, sarà tutto in salita e li porterà allo stremo delle proprie forze, sia fisiche che psicologiche. Sarà un dare e un avere, un donare tutto se stesso all’altro, un mettersi in gioco in tutto e per tutto.
Veronica Deanike è un’autrice tosta, la sua scrittura è forte e diretta, non potrebbe essere diversamente con una storia così complicata e con personaggi così particolari. Quando avevo letto il primo volume di questa serie ero quasi rimasta sconvolta, se così si può dire, perché Veronica non ha mezze misure, ti colpisce con la sua narrazione e non hai via di scampo; ho letto Black ed ho capito che l’essere stata sconvolta era solo l’inizio, perché con questa storia mi ha letteralmente annientato. Mettiamo subito in chiaro che non ne sono per niente dispiaciuta, è giusto anzi giustissimo così, perché è solo in questo modo che una storia riesce ad entrarti dentro, a farti contorcere lo stomaco, a farti battere forte il cuore, portandoti a piangere e sorridere nello stesso momento in cui lo fanno i personaggi stessi, vivendo quindi la vicenda in prima persona. E Veronica ha fatto tutto questo, con la sua scrittura precisa e determinata è riuscita a creare una storia che è un vero gioiellino, una vera bomba.
Mi chiedo cosa succederà con il terzo volume, perché se con Jab ho smesso di parlare e con Black di respirare, con Ice cosa mi aspetta? Beh cari readers, io vi dico solo che non vedo l’ora.
E se qualcuno di voi non conosce ancora Veronica Deanike è meglio che recuperi al più presto, perché i suoi libri valgono veramente tanto ed è un peccato non leggerli. Io non ho letto tutto quello che ha pubblicato, ma mi sono ripromessa di farlo appena possibile.
Non mi resta che fare tanti complimenti all’autrice chiedendole, in modo del tutto innocente, di non farci aspettare troppo e di farci conoscere presto l’uomo dal cuore di ghiaccio.
Alla prossima.

Mariaelena
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