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lunedì 18 luglio 2016

Recensione "Un biglietto per l'isola" di Ermanno Dodaro

Ciao Rumors. Oggi Vittorio de Agrò, ci parla del libro di Ermanno Dodaro intitolato Un biglietto per l'isola.
Titolo: Un biglietto per l'isola
Autore: Ermanno Dodaro
Collaboratore: Tullia Ranieri 
Editore: LuLu
Genere: Narrativa
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Bari, Puglia, Anni Venti del secolo scorso. Nicola Romita, il rampollo di una famiglia di latifondisti, rinuncia alla sua parte di eredità pur di sposare Maria, ragazza del popolo, di belle speranze, ma povera in canna. È l'inizio di un'avventura che porterà la coppia a stabilirsi sull'isola di Lagosta, in quegli anni appartenente al Regno d'Italia. Roma, 2004. Un uomo riceve in regalo un biglietto e parte alla volta di Lastovo, l'isola sulla quale è nata sua madre. In quel viaggio capirà i silenzi inspiegabili che tanto strani gli apparivano quando era fanciullo e troverà risposta alle domande che non aveva avuto il coraggio di porgere. Ma soprattutto ritroverà se stesso e la sua famiglia.

La vittoria degli Alleati nella seconda guerra mondiale sancì la fine dei regimi nazifascista e il ritorno della democrazia e delle libertà in Europa. I libri di storia recitano più o meno questa versione dei fatti, che seppure corretta, non vada oltre, non raccontando che cosa sia successo dopo e quali conseguenze ci siano state per tutti quei popoli che si sono trovati da un giorno all’altro a passare sotto il dominio comunista. Come fu nel caso degli italiani presenti sull’isola di Lastovo in Croazia, che all’indomani dell’otto settembre del 1943, si trovarono oggetto dell’ostilità e di una vera e propria pulizia etnica da parte dei comunisti del generale Tito. Furono costretti ad arruolarsi nell’esercito slavo e a combattere i nazisti senza alcun armamento. E i sopravvissuti alla fine della guerra furono costretti all’esodo forzato da parte del generale Tito verso l’Italia. Oggi l’isola di Lastovo si chiama Lagosta è fa parte della Croazia ciò nonostante ci sono tanti ricordi che la legano all’Italia. Esistono tante storie di uomini e donne che hanno dovuto lasciare l’isola e tutto quello che avevano costruito con grandi sacrifici.

Questa è la storia della famiglia Romita e in particolare del patriarca Nicola, che sfidando l’ostilità della sua ricca famiglia, sposò l’amata e povera Maria decidendo di trasferirsi a Lastovo per fare fortuna aprendo dei grandi magazzini. Nicola Romita, pur possedendo la tessera non era mai stato fascista, era rispettato dagli abitanti dell’isola e con sua moglie aveva messo su una bella e felice famiglia. Era una vita serena quella vissuta dai Romita finchè non arrivarono Tito e i comunisti determinati a punire tutte carogne fasciste e, di fatto, ghettizzando tutti gli italiani. Ermanno Dodaro insieme a Tulia Ranieri ha deciso di raccontare con delicatezza e amore la storia della propria famiglia evocando ricordi e aneddoti dei suoi cari. Ha inizio così un toccante viaggio nella memoria per lo scrittore, volendo rinsaldare un ponte tra passato e presente mostrando al lettore come anche il periodo post bellico fu pieno di atrocità e ingiustizie. E’ un romanzo breve, ben scritto, che riesce a catturare l’attenzione e curiosità del lettore fin dalle prime pagine. Il lettore non potrà non appassionarsi a questa storia vera, semplice e intensa e affezionandosi alle vicende della famiglia Romita. “Un biglietto per l’isola” è una buona occasione per conoscere un pezzo della storia, poco conosciuta ai molti, che merita di essere conosciuta e farci riflettere come non esista un’ideologia giusta e senza macchia.

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