Titolo: Addicted
Autore: Paolo Roversi
Editore: SEM
Genere: Thriller
Prezzo: € 16,00
In uscita il 17 gennaio 2019
Rebecca Stark è una brillante psichiatra londinese che ha messo a punto un innovativo sistema per guarire le persone dalle proprie ossessioni. Il metodo Stark è così efficace che un magnate russo, Grigoriy Ivanov, decide di affidarle la conduzione della Sunrise, la prima di una serie di cliniche all’avanguardia disseminate in tutto il mondo che serviranno per affrancare le persone dalle loro peggiori pulsioni. Viene così lanciata una campagna pubblicitaria a livello mondiale.
La prima clinica apre in Italia, in Puglia, all’interno di un’antica masseria ristrutturata, circondata da campi e ulivi. Un posto perfetto per accogliere i pazienti che, come parte integrante della cura, dovranno lavorare, cucinare e dedicarsi alle pulizie. Vivranno, insomma, come una piccola comunità isolata dal resto del mondo. Fra le centinaia di richieste che arrivano vengono selezionati sette pazienti da diversi Paesi: Lena Weber, ossessionata dalla perfezione fisica; Jian Chow, hacker voyeur; Rosa, tecno dipendente; Claudio Carrara, giocatore d’azzardo compulsivo; Julie Arnaud, manager ninfomane; Tim Parker, un trader cocainomane e, infine, Jessica De Groot, anoressica. All’inizio della cura tutto sembra girare nel migliore dei modi anche se, ben presto, alcuni pazienti scompaiono misteriosamente. Poi, complice una pioggia torrenziale che lascia isolata dal mondo la clinica impedendo agli ospiti di fuggire, inizia un macabro gioco in cui i pazienti vengono uccisi uno dopo l’altro. Un thriller teso e avvincente che indaga nei meandri più reconditi della psiche umana e nei suoi lati oscuri e inconfessabili: le dipendenze.
IL
LIBRO CI È
STATO DONATO DALLA CASA EDITRICE
SENZA
ALCUNO SCOPO DI LUCRO
LE
IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI
APPARTENGONO AI PROPRIETARI
“Tutti mentono” diceva lo sprezzante e sarcastico Dr
House, personaggio della celebre serie TV
Ed il più delle
volte, ammettiamolo, mentiamo a noi stessi quando dichiariamo di
non avere alcun problema o dipendenza.
Siamo tutti, purtroppo,
“dipendenti” da qualcosa o da
qualcuno: droga, sesso, social network, gioco d’azzardo, cellulare, il proprio
aspetto fisico, l’autolesionismo.
Viviamo in una epoca in
cui le nevrosi, le patologie mentali e soprattutto le ossessioni fanno
parte di noi e ciò nonostante ci inquietiamo anche solo all' idea
d’intraprendere un percorso terapeutico.
Sì perché solamente i
“pazzi” vanno dallo psichiatra mentre le persone “normali” sono capaci di gestire i
propri vizi ed ossessioni.
Altresì il “benessere
mentale”, nei paesi anglosassoni, è considerato un vero business al punto
che si è perso il conto di quanti lussuosi ed esclusivi “rehab” sono sorti per
curare le dipendenze e patologie di importanti e popolari pazienti.
Paolo Roversi con il
nuovo ed atteso romanzo “Addicted” affronta queste controverse tematiche
inserendo l’elemento thriller dando così vita ad una storia avvolgente, spiazzante e ricca
di colpi di scena.
“Addicted” trascina il lettore dentro la parte più oscura e
profonda della mente e soprattutto dell’animo umano facendogli vivere
un’esperienza davvero scioccante quanto inquietante.
“Addicted” ha come un prologo
una scena ambientata nella Germania del
1994 quando una pattuglia di poliziotti scopre nell’innevata Foresta Nera
il brutale e misterioso omicidio di un uomo e il successivo ritrovamento
dei suoi due figli terrorizzati ed abbondanti in una baita.
Un prologo, apparentemente,
distaccato dal resto dell’intreccio narrativo temporalmente datato ai giorni nostri dove è
protagonista la
bella e brava psichiatra Rebecca Stark .
Un’ambiziosa
professionista disposta a tutto pur di
dimostrare al mondo la validità del proprio metodo scientifico nello
sconfiggere ogni tipo di dipendenza.
Finaco d’ accettare la bizzarra proposta del magnate russo Grigory Ivanov
nonché ex suo paziente , di sperimentare il "metodo Stark" su sette
selezionati Addicted come lancio promozionale del proprio innovativo ed
esclusivo rehab situato in Puglia.
"Addicted” è stato
pensato sull’alternanza
temporale tra il caso tedesco ed il presente in Puglia , rivelandosi complessivamente
un impianto narrativo lineare, efficace ed agevole in lettura.
Nella prima parte del romanzo il lettore conosce i protagonisti,
ne scopre le personalità e soprattutto le rispettive dipendenze e
come quest’ ultime siano diventate non soltanto invalidanti ma anche potenzialmente
letali per i primi.
Una condizione psico
fisica che li rende “cavie perfette” per l’esperimento.
Invece nella seconda
parte osserviamo l’iniziale difficoltà dei pazienti nel ritrovarsi all’interno del resort ed alla
successiva nascita di relazioni ed al crearsi di dinamiche emotive e passionali tra i primi e con l’ambiguo staff medico.
Le interazioni e
reazioni sono, inevitabilmente , influenzate dalle patologie oltre che
dall’ indole di ogni singolo personaggio.
"Addicted"
può essere visto per un verso come una rilettura moderna e convincente di
"10 piccoli indiani "di Agatha Christie e per l’ altro come una
riedizione in chiave psicologica e splatter del film "Le iene" di
Quentin Tarantino.
"Addicted” possiede
paradossalmente il pregio e il difetto d'avere un respiro e soprattutto impostazione
più cinematografica che letteraria.
Infatti fin dalle prime
pagine il lettore, grazie al talento e
creatività di Roversi , rimane coinvolto
dalla storia immaginandone i personaggi e le scene oltre ad essere attratto dalle loro menti e personalità.
Dall'altra parte questo stile di racconto ha comportato un eccessiva semplificazione di
alcuni passaggi che avrebbero meritato,
a nostro avviso, un maggiore ed accurato approfondimento narrativo e
psicologico.
Evitando così la percezione che alcuni
passaggi narrativ siano slegati
e dispersivi rispetto all’unità ed armonia generale della storia.
Nonostante questi
“piccoli” rilievi strutturali e stilistici, “Addicted” è sicuramente una
lettura interessante, brillante ed avvincente inchiodando il lettore fino
all’ultima pagina per scoprire la verità di questa storia inaspettatamente legata ai tragici fatti del
94.
Terminato il romanzo il
lettore si renderà conto d’essere diventato un convinto “addicted” dello scrittore Paolo Roversi.
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