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martedì 15 giugno 2021

Review Tour: Recensione "Vivi" di Chiara Cavini Benedetti

Ciao Rumors. Oggi per il Review Tour, la nostra Mariaelena, ci parla del nuovo romance 
edito Queen Edizioni, intitolato Vivi di Chiara Cavini Benedetti. Uscito in data 11 Giugno.


Titolo: Vivi
Serie: Come una fenice #3
Autore: Chiara Cavini Benedetti
Editore: Queen Edizioni
Genere: Dispotico
Data di uscita: 11 Giugno 2021
 
Un mondo distrutto dalla guerra.Una città rinata dalla paura.Un segreto oscuro, che non può essere cancellato.Un’unica via di salvezza, che potrebbe essere irraggiungibile.Alex e Nicholas non hanno più scelta. Il tempo scorree la loro fine si sta avvicinando, decisa einevitabile. Se vogliono sopravvivere, devono lottare.Anche se, questa volta, i loro sforzipotrebbero non essere sufficienti.Dicono che l’amore possa superare qualsiasi ostacolo.Il loro riuscirà a sopravvivere alla morte?

IL LIBRO CI È STATO DONATO  DALLA STESSA AUTRICE
 SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO

LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI

 

Buongiorno Rumors,
oggi vi parlo di “Vivi” di Chiara Cavini Benedetti, capitolo conclusivo della serie distopica preceduto da due volumi “Come una Fenice” e “Brucia”. 
 
Per me è un onore occuparmi di questa recensione, stimo molto Chiara come scrittrice e come persona, certo non la conosco direttamente, ho scambiato diversi messaggi con lei e so che non sono sufficienti per conoscere una persona, ma vi assicuro che, solo leggendo i suoi libri, sono riuscita a entrare in sintonia e mi sono ritrovata ad avere molte cose in comune con lei. Ringrazio anche il blog che mi ha accontentato e mi ha dato la possibilità di leggere “Vivi” e potervene parlare.
 
Ritroviamo i protagonisti Alex e Nicholas dove li avevamo lasciati, a Phoenix sulla torre, che scrutavano l’orizzonte e l’avanzata dei Demoni al servizio del loro acerrimo nemico Kaladar, preso prigioniero dopo l’imboscata a Hopeland, in occasione della liberazione di Alex dalla prigionia.
 
Il romanzo parte con un flashback di 24 anni prima, alle origini della città di Hopeland e alla supremazia di Kaladar a capo di essa. A causa della guerra in atto su tutto il paese, Kaladar, Duncan e Gerald si preoccupano di portare in salvo più persone possibili, cercando di trovare una città in cui rifugiarsi e dalla quale poter ricominciare. 
 
Trovano una città murata che decidono di occupare e ricostruire con le proprie forze, sperando in un futuro migliore, chiamandola Hopeland, città della speranza. Inizialmente Kaladar e Duncan guidano insieme gli abitanti della nuova città, cercando di trovare le soluzioni migliori a tanta sofferenza e carestia.

Era passato un mese da quando avevamo raggiunto la base. Duncan ed io l’avevamo soprannominata Hopeland, la città della speranza. Ma era difficile scorgere la speranza che cercavamo di infondere nei cittadini, in mezzo alla polvere che ancora appestava l’aria.
 
Kaladar è affiancato dall’amata moglie Marybeth e dal fratello Andrew con la moglie Anne, mentre Duncan è affiancato da Gerald e dal figlio Robert con la moglie Caroline. Con il passare degli anni però le divergenze si fanno sempre maggiori, causa i numerosi morti e malati che continuano ad arrivare in città per essere assistiti. Tanti cittadini iniziano a soffrire delle difficoltà, della carenza di medicinali, della carestia e delle scarse risorse alimentari necessarie per la sopravvivenza. Duncan vuole aiutare più persone possibili tenendo aperte le porte di Hopeland a chiunque abbia bisogno, Kaladar vuole chiudere le porte della città per preservare la salute e la vita degli abitanti.

«Moriremo tutti, Duncan. È questa la verità.» La mia voce trasudava rassegnazione. «La guerra non è mai finita, stiamo ancora lottando. Contro le malattie, contro la fame, contro la stanchezza. Contro la morte. In guerra non c’è tempo di fermarsi a riflettere su cosa è giusto e cosa è sbagliato. Su cosa è umano. Perché la guerra stessa non lo è. L’unica cosa possibile da fare è attaccarsi alla vita e pagare qualunque prezzo venga richiesto pur di sopravvivere.»

Kaladar diventa sempre più duro, sospettoso nei confronti dei suoi amici che un tempo considerava come fratelli, sempre più egoista e calcolatore, causa anche la perdita di Marybeth che si è sempre adoperata per i malati e per le persone bisognose, cercando di trovare nuove cure, studiando ore e ore in laboratorio, a discapito della propria salute e della propria felicità. Dopo la morte dell’amata moglie, Kaladar inizia a dare segni di instabilità, chiude totalmente le porte di Hopeland per proteggere i suoi abitanti, o comunque coloro che erano degni di esserlo, i Prescelti, cercando di eliminare chiunque non fosse d’accordo, estirpando le cosiddette erbacce, memore della promessa fatta a Mary in punto di morte. Duncan, Gerald e molti altri lasciano Hopeland, per Kaladar è l’inizio della pazzia.

«Trova un modo… crea il paradiso. Crea il nostro paradiso, Kal. Niente erbacce, solo… solo piante. Solo prescelti.» Le sue palpebre si chiusero. «Resterò con te. Ti accompagnerò. Ma tu… tu crea il paradiso. Ci rivedremo là.»
 
Le sorrisi. E sapevo che era un sorriso traboccante di follia, ne sentivo il gusto acre scendermi in gola. Ma non avrei dato peso alla cosa. «Reciderò le erbacce. Farò crescere le piante. Costruirò il paradiso. Per te.» “Ci rivedremo là.”

A Phoenix Alex e Nicholas sono pronti a combattere nuovamente contro i Demoni che sono venuti a riprendersi il loro capo, il loro perfido e astuto creatore Kaladar. La guerra in fondo non si era mai fermata, era solo in pausa, e quello che vuole Kaladar è distruggere e dividere una volta per tutte Alex e suo nipote Nicholas. Lei la vuole eliminare per l’affronto avuto in passato dai suoi genitori Robert e Caroline, lui vuole riprenderselo per onorare la promessa fatta a Marybeth di proteggere “il bambino”. L’amore che lega Alex e Nicholas è forte e va oltre ogni ostacolo, se ne rende conto presto anche Kaladar, loro si sono fatti una promessa come lui aveva fatto con Mary, affronteranno tutto insieme, sempre e fino alla fine, non si separeranno mai più, neanche la morte potrà dividerli.

La ragazza, con ogni muscolo del corpo teso, avanzò di un passo e si parò davanti a lui, impedendomene in parte la vista. Non capii cosa stesse facendo, finché non guardai i suoi occhi e vidi cosa racchiudevano. Paura. Possessività. Amore. Lo stava proteggendo. Ma non era da me che avrebbe dovuto proteggerlo… era da sé stessa.
Nicholas scattò in avanti, facendo da scudo alla ragazza. Una pistola era stretta nella sua mano, e la puntava verso di me. «Dimmi perché non dovrei ucciderti. Qui. Ora.» Nei suoi occhi celesti infuriavano rabbia, odio, disperazione. Ma dietro… dietro c’era forza. C’era la volontà di fare qualunque cosa fosse necessaria pur di salvare chi amava. Lui voleva salvare Alex, proprio come io volevo salvare Marybeth. E nessuno dei due si sarebbe fermato finché non ci fossimo riusciti.


La battaglia mette a dura prova Alex e Nicholas, resistere non sarà facile, le scelte da compiere saranno difficili, le sofferenze saranno tante e perderanno ancora persone a loro care.
Quella che dovrà farne i conti più velocemente sarà proprio Alex, questa volta rialzarsi non sarà semplice, non basterà il sostegno di Nicholas, non basterà la corazza che si porta a presso da tanto tempo a proteggerla, la sua forza e la sua caparbietà si sgretoleranno poco per volta, si chiuderà in se stessa. A nulla varranno i tentativi né di suo nonno Duncan, né dei suoi amici, né del suo grande amore. Da quando hanno lasciato Phoenix e per trasferirsi nella nuova città Ishtar, Alex ha perso totalmente la voglia di vivere e Nicholas non sa più cosa fare, inevitabilmente si allontanano.

Appoggiò la fronte alla mia e inspirò a lungo, affondando una mano tra i miei capelli. Aveva bisogno di me. Ma io percepii sulla mia pelle il dolore che stava provando in quel momento. E mi allontanai da lui.
«Ce lo siamo promessi», sussurrò dopo alcuni istanti. «Abbiamo promesso che saremmo sempre tornati l’uno dall’altra.» Alzò il viso e puntò gli occhi nei miei, che rifletterono la sua disperazione. «Torna da me.»
Non potevo farlo. Non potevo tornare. Anche se era vero: io non mi trovavo in quella stanza. Non mi trovavo neanche in quella città.


Lo scossone che farà rinsavire Alex arriverà dalla persona meno immaginabile, non proprio un’amica ma comunque qualcuno che ormai è parte della sua nuova famiglia. Perché Alex avrà pure perso molte persone a lei care, ma da quando il suo destino l’ha portata a scappare da Hopeland, ha trovato una nuova famiglia. Alex non potrà mai rinunciare a suo nonno Duncan, a Gerald, ai suoi amici Juliette, Jess, Daniel, Rebecca, Matthew, Elizabeth, alla piccola Claire, al suo compagno Nicholas…per loro darebbe la sua vita pur di proteggerli da qualsiasi cosa, dal male, dalla sofferenza, dai Demoni e soprattutto da Kaladar. E tutti loro farebbero lo stesso per lei. Grazie ai nuovi affetti, nel cuore di Alex si apre finalmente la speranza di un futuro migliore.

Non un’altra lacrima fu versata quel giorno, nessun pianto fece vibrare l’aria. Al contrario, ridemmo. Perché potevamo essere felici. Potevamo scherzare e prenderci in giro. Potevamo essere una vera famiglia. E, insieme, potevamo vivere.

Alex è tornata più forte di prima, per l’ennesima volta è risalita in superficie, per la sua famiglia, per chi le vuole bene, ma soprattutto per Nicholas che non ha mai perso le speranze e l’ha aspettata come sempre, nonostante il suo cuore sanguinasse esattamente come quello di lei. Quando Alex soffre, Nicholas soffre, quando Alex è felice anche Nicholas non è da meno. Entrambi sono la forza l’uno per l’altra, sono la colonna portante, sono quel qualcosa a cui aggrapparsi per vivere, per respirare.

«Qualunque cosa succeda, la affronteremo insieme», rimarcò la stessa promessa che mi aveva già fatto molte altre volte. «Insieme», ripetei, abbandonandomi contro di lui.
Lui era sempre stato il mio mare, io le sue fiamme. Ci completavamo a vicenda, uniti da un equilibrio che, invece di distruggerci, ci rendeva più forti. Buio e luce. Acqua e fuoco. Ghiaccio e calore. Eravamo due opposti che non potevano esistere senza l’altro. Che non potevano vivere senza l’altro.


Le difficoltà non sono però finite, Alex e Nicholas non possono abbassare la guardia, perché i Demoni di Kaladar sono ancora a piede libero e Ishtar è ancora sotto minaccia, bisogna rimanere vigili e continuare a prepararsi per ulteriori battaglie. Gli addestramenti continuano per tutto il corpo di guardia così come i pattugliamenti a Phoenix, viene fatto tutto il possibile per riuscire a trovare indizi che possano portare al covo dei nemici.
 
Ma è proprio in un momento di tranquillità che Alex e Nicholas vengono catturati nuovamente e condotti ancora una volta al cospetto del perfido Kaladar, che purtroppo non è ancora stato sconfitto. Un’altra dura battaglia, forse la più dura di tutte quelle che ha affrontato Alex, la sofferenza a cui verrà sottoposta insieme a Nicholas è la più atroce, verranno torturati non solo fisicamente ma soprattutto nella mente e nell’anima. Kaladar non si vuole fermare, vuole trovare Ishtar e impossessarsene, le erbacce devono essere estirpate un’altra volta, partendo proprio da Alex e Nicholas. I due non si daranno per vinti, lotteranno fino all’ultimo respiro, fino all’ultimo battito del loro cuore, insieme fino alla fine, per loro e per proteggere le persone a cui vogliono bene.

Era il fuoco in me a guidare i miei movimenti. Era quel fuoco a condurre ciò che restava della mia vita.
Le parole che mi aveva detto prima di farmi fuggire riecheggiarono nella mia testa. “Alla fine anche tu risorgerai dalle ceneri.” L’avevo raggiunta. La mia fine. Era lì, distava solo poche ore da quel momento. Ma non sarei riuscita a risorgere dalle ceneri. Al contrario, avrei lasciato che mi ricoprissero…
Le labbra di Nicholas trovarono le mie. Le mie fiamme scaldarono il suo mare, il suo amore riparò il mio cuore in frantumi. Eravamo fuoco e tempesta. Per l’ultima volta…
Avrei voluto che il mondo si fermasse in quell’istante, che l’universo implodesse e rendesse quel bacio eterno. Saremmo diventati come Amore e Psiche, per sempre al sicuro l’una tra le braccia dell’altro, avvolti da un amore immortale che non sarebbe mai sbiadito. E che la morte non avrebbe mai potuto neanche sfiorare.


Nell’affronto spietato con Kaladar, Alex si rende conto che chi si trova davanti è sì un pazzo, ma è soprattutto una persona distrutta dalla vita, dalle difficoltà, dall’amore perduto in passato e dal rimpianto di non essere riuscito a proteggere il suo popolo da tanta atrocità. Kaladar in fondo è un uomo con cuore e con un’anima, un uomo che purtroppo ha perso la via e che ormai non riuscirà più a trovarla.

E lì vidi amore, vidi rimpianto, vidi tormento. Vidi un uomo che aveva amato e sofferto così tanto da lasciare che il proprio cuore non sapesse più distinguere tra le due emozioni. «Ma te l’ho detto, te l’ho detto. Ogni fine porta a un nuovo inizio. E a volte la morte è l’unica via di salvezza. L’unico modo per vivere ancora.»

Alex e Nicholas sacrificheranno tutto loro stessi, fino all’ultima fiamma, fino all’ultimo granello di cenere, nessuno dei due sarebbe sopravvissuto senza l’altro, nessuno dei due avrebbe potuto avere futuro senza l’altro.
 
La vita della fenice è inarrestabile; la lotta della fenice è incessante; la forza della fenice è implacabile; l’addio della fenice è indolore; la morte della fenice è inevitabile. Perché la fenice per poter rinascere deve morire, Alex e Nicholas ne sono ben consapevoli, il loro sacrificio è un dovere verso Ishtar e i suoi abitanti.

“Pura, la fiamma scalfisce il peccato e battezza la terra con cenere nuova. Si erge nel cielo l’uccello infuocato, che dopo la morte il respiro ritrova. Lo imiti l’uomo e rincorra la vita, sfidando fiero i torrenti infernali. Risorga più forte, senza ferita, risorga glorioso in un battito d’ali.”
 
Continuerei all’infinito a raccontarvi di questo libro, come continuerei a farvi leggere stralci della storia, c’è solo un rischio, finirei per copiare e incollare ogni singola pagina, ovviamente ho dovuto limitarmi e non è stato per niente facile. Il modo di scrivere di Chiara è coinvolgente e accattivante, per niente banale, ogni parola utilizzata ha il suo giusto fine, ogni argomento viene trattato con consapevolezza e con il giusto tatto. Forse verrò giudicata un po’ di parte perché stimo molto Chiara e il suo modo di scrivere, ma vi assicuro che rimarrete incollati a questo libro dalla prima all’ultima pagina. Ovviamente deve piacere il genere distopico, che è uno dei miei generi preferiti insieme al fantasy, ma credo che anche chi non predilige questo tipo di letture, potrebbe rimanerne affascinato. 
 
Come per i due precedenti libri, sono stata risucchiata totalmente dalla vicenda, forse in questo ultimo ancora di più, sono riuscita ad immedesimarmi e ad entrare nella mente non solo dei protagonisti Alex e Nicholas, che adoro, ma anche in quella di tutti gli altri personaggi. Mi sono meravigliata di come sono riuscita a vivere il personaggio di Kaladar, nonostante sia il cattivo di turno, in “Vivi” la sua anima e la sua persona viene messa completamente a nudo. Ho percepito tutte le sue debolezze, le sue paure, le sue insicurezze e anche la sua pazzia, perché quando perdi il grande amore della tua vita non è sempre scontato che si riesca a rialzarsi e ad andare avanti, soprattutto se la persona che abbiamo perso è quel pezzo del puzzle che senza nulla ha più senso. C’è chi si rialza dopo un dolore così immenso, c’è chi diventa pazzo e si lascia andare come è successo a Kaladar.
 
L’amore tra Alex e Nicholas è cresciuto, si è amplificato, è viscerale e totalizzante, esattamente come lo era tra Kaladar e Marybeth. I sentimenti che provano l’uno per l’altra sono narrati in modo talmente intenso tanto da riuscire a percepirne le vibrazioni, ogni gesto tra loro risulta tanto delicato quanto infuocato.
 
Il personaggio di Alex in questo libro mi ha colpito più di tutti, quello che ha vissuto nel suo passato l’ha fatta crescere prima del previsto portandola ad essere una donna tenace e altruista. Ho sofferto con lei, ho gioito, ho pianto, mi sono distrutta in tanti piccoli pezzi insieme a lei e mi sono ricomposta un po’ più forte di prima. L’amore e l’affetto che Alex prova verso chi le vuole bene sono la sua forza, anche quando non ce la fa più ed è quasi sopraffatta da tutto quello che le opprime il cuore, è in grado di rimanere in piedi e difendere ciò in cui crede, sacrificando tutta se stessa per il bene e per la felicità degli altri. Mi ci sono rispecchiata nel carattere di Alex e credo che nell’essenza di questo personaggio ci sia anche un po’ di Chiara. Invidio anche un po’ Alex, perché pur essendo forte, non sono sempre in grado di esserlo così tanto come lei.
 
Quando ho concluso la lettura di “Vivi” ho tirato un sospiro di sollievo, perché dopo essere rimasta in apnea per tutta la storia, ho potuto tornare a respirare. Peccato però che dopo poco più di un’ora, ho iniziato a piangere per tutte le emozioni che mi si sono riversate addosso e perché mi ero resa conto che avevo salutato definitivamente Alex e Nicholas e tutti i loro amici. Quando mi sono asciugata le lacrime e mi sono ripresa, ho capito Chiara quando afferma che non sarà facile rimanere senza di loro.
 
Spero di aver reso giustizia a questa storia con questa recensione e di aver contribuito con le mie parole ad incuriosire chi non ha ancora avuto il piacere di leggere questa trilogia.

Mariaelena



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