Un segreto di famiglia. Un’estate che cambierà le loro vite.
Bell ha alle spalle un passato doloroso, ma sembra aver ritrovato la serenità lavorando come tata per una famiglia benestante di Stoccolma. Hanna e Max Mogert sono i genitori di Linus, nove anni, e di due adorabili gemelline, Elise e Tilde. Bell è con la famiglia da tre anni e ha imparato ad amare la sua nuova vita nello storico quartiere della città svedese. Una mattina, mentre sta preparando i bambini per portarli a scuola, risponde al telefono. All’altro capo c’è una donna che chiama da una clinica di cui Bell non ha mai sentito parlare e le chiede di riferire a Hanna un messaggio molto particolare: il marito della signora si è svegliato. Bell è confusa. Ha visto con i suoi occhi Max uscire di casa qualche minuto prima, ma la donna ha chiesto espressamente di Hanna… Quando Bell comunica il messaggio ai suoi datori di lavoro, la verità viene rivelata: il primo marito di Hanna, a seguito di un incidente, è rimasto in coma per sette lunghi anni. Ma ora è sveglio. E la vita di tutti loro sta per cambiare.
Cosa succede nella vita di una famiglia all’apparenza felice e senza problemi se dopo sette anni il tuo primo marito si risveglia dal coma?
Lo scopriamo con il nuovo appassionante libro di Karen Swan.
I protagonisti di questo romanzo sono Bell, Max, Hanna e Emil.
La storia è ambientata nella magnifica Stoccolma e “nell’isola dell’estate”, dove si trova la famosa spiaggia segreta.
Bell è la tata dei figli di Hanna e Max, Linus 10 anni e le gemelline Tilde e Elise di 3 anni.
Si ritroverà, suo malgrado, in mezzo ai problemi della famiglia per cui lavora e il marito di Hanna nel momento in cui il primo marito della sua datrice di lavoro “ritorna in vita”.
Emil, dopo un grave incidente, si sveglia dal coma dopo 7 anni e scopre che sua moglie si è rifatta una vita, ha una nuova famiglia e due bimbe avute da un altro uomo.
”La porta si schiuse, soffocando qualsiasi suono potesse provenire dal mondo esterno, e li sigillò ermeticamente in un ambiente incontaminato.Bell restò indietro, appoggiata al muro, e prese a guardarsi intorno con curiosità, sentendo immediatamente il proprio passato riattaccarsi a lei con dita appiccicose.Purtroppo le erano familiari le stanze d’ospedale, ma quella era molto diversa.Quando chiudeva gli occhi, di notte, vedeva ancora le reti metalliche, il pavimento di linoleum, le luci a neon bluastre, sentiva l’odore di disinfettante.Ma lì c’erano foto incorniciate accanto al letto,lenzuola costose e una coperta di cashmere color cammello con la H di Hermès, un ficus benjamin in vaso, in un angolo una comoda poltrona rossa di tessuto e al muro un’opera d’arte sicuramente minita di certificati di assicurazione,Era quella la realtà di un reparto di lungadegenza?Sarebbe stata felicissima se quella fosse stata la sua camera da letto”
Demoralizzato per la scoperta e per aver perso tutti gli anni della vita di suo figlio decide che è arrivato il momento di riprendersi la propria famiglia.
Obbliga così Linus a passare l’intera estate nella sua casa su un’isola svedese, meta turistica di tutti gli svedesi che vengono dalla città.
Hanna si vede costretta ad accettare questo “ricatto” ma chiede a Bell di stare al fianco del figlio e non lasciarlo da solo.
Bell, seppur contraria, accetta di recarsi con il bambino alla villa di suo padre per cercare di proteggere Linus.
Quello che non può sapere è che lei ed Emil si conoscono: hanno infatti avuto un primo incontro/litigio fuori da un supermercato e successivamente, alla festa di midsommer (tipica festa svedese di mezza estate), dove per un’unica notte hanno avuto un’avventura, convinti di non rivedersi più e lasciando ad entrambi un ricordo indelebile di quella serata.
Emil guardò il figlio correre lungo la riva, finchè non fu più a portata d’orecchio, poi si voltò verso di lei. I suoi occhi erano freddi. “Che scherzo è questo?” “Di che parli?”.Lei lo guardò confusa.”Sei la tata di mio figlio?”sibilò “non dirmi che non lo sapevi!” “Come diavolo facevo a sapere chi eri?Tu mi hai detto di essere vedovo!”rispose con rabbia.”Che avevi perso tua moglie e tuo figlio!” “no, non ho mai detto di essere vedovo.Ti ho detto che c’era stato un incidente e li avevo persi tutti!Ma la vittima dell'incidente ero io e quando mi sono svegliato i sono ritrovato da solo.” Lei lo fissò “Bè non sei stato per niente chiaro, non ti pare?” “Perchè non volevo confidarmi con te!” “No, volevi solo infilarti nelle mie mutande!” rispose infuriata.
I rapporti tra i due si fanno fin da subito tesi perchè Emil non vuole Hanna lì a tenere sotto controllo ogni cosa che fa con suo figlio.
Ma la ragazza non ha la minima intenzione di lasciare quella casa per amore del bambino anche se continua a soffrire per il trattamento che l’uomo riserva nei suoi confronti.
Anche se entrambi sono consapevoli della propria attrazione e dei propri sentimenti Emil è determinato a riavere sua moglie e suo figlio al suo fianco, senza preoccuparsi dei sentimenti delle persone che gli stanno intorno e facendo spesso loro del male.
Ma è durante un incidente che Emil e Bell capiscono la profondità dei loro sentimenti anche se non lo ammettono apertamente.
In quel momento però un nuovo ostacolo si presenta tra di loro: Hanna che, allarmata per l’incidente si reca a casa del marito per curarlo e stargli vicino.
"Bell”.La sua voce era calda, la parola dava forma a un bisogno, e lui allungò una mano, gliela fece passare dietro la nuca, strinse, chiudendola a coppa sulla sua testa, Lei si appoggiò al suo palmo, istintivamente, tenendo gli occhi mezzi chiusi mentre lui le massaggiava la testa.Le sfuggì un gemito quando strofinò il collo sulla sua mano, volendo di più.Lui l’attirò a sè, le sue labbra erano così vicine che poteva sentirne il calore, Bell sentì il corpo ardere dal desiderio di ripetere quel contatto primario, la miccia che li avrebbe infiammati entrambi.
Quando Emil finalmente sta ottenendo ciò che vuole, l’amore di Hanna e suo figlio Linus, la verità verrà a galla e porterà alla luce segreti che nessuno si aspettava di sentire.
”Non posso...Semplicemente non posso…” I suoi occhi vagarono sul suo volto baciandola senza toccarla. “...Innamorarti della tata?” finì al posto suo sentendosi umiliata…”lo so”. “no invece”.La sua voce era arrocchita dalle lacrime.”Perchè quando chiudo gli occhi vedo te. Quando ero con lei, vedevo te. Quando non sei tornata, ho sentito la tua mancanza”
Ho adorato ogni singolo momento descritto, ogni sentimento, ogni luogo presente nel romanzo.
I protagonisti sono legati tra di loro tramite un filo in comune dove sono presenti tutti i sentimenti, amore, tradimento, amicizia, terrore.
Una particolare attenzione è stata data ai personaggi secondari, fondamentali per la storia.
Fino all’ultimo momento l’autrice è riuscita a non far trapelare la verità tenendo il lettore incollato alle pagine del libro.
Adoro la penna della Swan che sa trasmettere a chi legge le sue storie ogni particolare che presentano i personaggi, riesce a trasportarti con la fantasia nella vita dei protagonisti e nelle splendide località che fanno da sfondo alle sue magnifiche storie.
Lettura super consigliata!
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