Ciao buon sabato a tutti. Oggi per l'angolo delle interviste, abbiamo ospite Asia Francesca Rossi autrice di "La Spada di Allah" per La Mela Avvelenata, “Meknès” la saga edita da Lite Editions. A gennaio uscirà una nuova opera "Il Palazzo d'Inverno" sempre per la Mela Avvelenata.
Ringraziamo Asia per la sua disponibilità e ora via con l'intervista.
1)
Ciao Francesca, innanzitutto, benvenuta nel mio blog e grazie per avere
acconsentito di fare un’intervista con me. Parlaci un po’ di te. Chi è
Francesca Rossi?
Grazie a te per avermi invitato. Sono nata a Roma nel 1984 e mi sono laureata in Lingue e Civiltà Orientali alla
Sapienza, (curriculum di lingua e letteratura araba), dove ora sto per
terminare la specializzazione. A quanto dicono sono una persona piuttosto
testarda e ottimista. Mi piace scoprire il lato positivo delle cose,
impegnarmi, fare un passo alla volta giorno per giorno, credere in ciò che
faccio anche quando ci sono i fallimenti, inevitabili nelle nostre vite. Penso
che ogni delusione sia, al pari di ogni gioia, un mattone della nostra
esistenza che costruiamo attimo per attimo, non certo un’umiliazione. Al
contrario: è consapevolezza che ci dovrebbe sempre scuotere e spingere a dare
il meglio.
2)
Com’è nata la tua passione per la scrittura? Ho letto che hai iniziato come Blogger.
Ho iniziato a diciotto anni con il sito
dedicato all’eroina francese Angelica Marchesa degli Angeli (Posso farmi
pubblicità molto poco occulta? http://digilander.libero.it/songlian).
Nel frattempo continuavo gli studi poi, un paio di anni fa ho iniziato a
collaborare per vari blog, recensendo libri di autori arabi (e non solo) e ho
fondato i miei due blog: La Mano di Fatima (www.lamanodifatima.blogspot.it)
dedicato al mondo arabo-islamico e Divine Ribelli (www.divineribelli.blogspot.it)
dedicato alle grandi donne della Storia. Devo dire, però, che la passione per
la scrittura l’ho sempre avuta, è nata con me, fa davvero parte della mia
personalità. Scrivo tutti i giorni, è diventato normale e, nello stesso tempo,
indispensabile. E’ un po’ come nello sport: devi allenarti giorno dopo giorno
per migliorare e non finisci mai di imparare, ma pian piano l’esercizio diventa
parte di te, ti “fondi” quasi con ciò che fai, mantenendo l’atteggiamento umile
di chi ascolta i consigli giusti e prova a metterli in pratica.
3)
Sei autrice della saga di Meknès. Ti va di parlarci di questa saga?
“Meknès” è una saga edita da Lite
Editions e composta da quattro racconti ambientati alla corte di Moulay Ismail,
il Principe dei Credenti nel Marocco del Seicento. E’ la storiaa di Leila,
addestrata per entrare nell’harem del sultano. La giovane cresce nel culto di
quest’uomo potente ma, allo stesso tempo, rigido e inflessibile. Diventa la sua
favorita, persino sua consigliera, ma dovrà guardarsi dagli intrighi, dai
complotti e dai falsi amici invidiosi delle attenzioni che il monarca le
riserva. Scopre la minaccia dell’odio e il potere del vero amore, ma anche che
la vita non è mai come uno se l’aspetta e ciò che si crede immutabile può
cambiare di colpo.
4)
Mesi fa, è uscito per La Mela Avvelenata, "La spada di Allah ". Com’è
nata l’idea di questo romanzo? (che io ho letto e l’ho trovato bellissimo).
Grazie mille! Alexia Bianchini ha avuto
l’idea di raccogliere in una antologia dei racconti ucronici, cioè narrazioni
in cui veniva cambiato l’esito di importanti fatti storici. Da tempo volevo
affrontare l’argomento dell’assedio di Vienna del 1683, in parte dimenticato,
sebbene non dagli studiosi. E’ stata una di quelle battaglie che avrebbero
potuto cambiare le sorti del mondo, con due eserciti pronti a tutto e ben
addestrati a combattere fino a morire.
5)
In "La spada di Allah", è uno specie di “sliding doors” dove si
ipotizza cosa sarebbe successo se l’Impero Ottomano avesse conquistato Vienna.
Come mai hai inserito elementi Fantasy?
L’elemento fantasy dipendeva proprio dal
taglio stilistico dato all’antologia e nel mio caso molte delle peculiarità
fantastiche del racconto, come l’homunculus per esempio, sono legate all’alchimia,
argomento che mi ha sempre interessato moltissimo.
6)
E tra tutti i personaggi c’è né uno cui sei più legata? Perché?
Sono tutti “figli miei”, ma amo molto
Abdallah, la sua onestà, il suo senso dell’onore e del dovere, anche i suoi
sbagli, le debolezze che lo hanno reso più umano. Non un eroe senza macchia e
senza paura, ma un uomo che cerca la consapevolezza, che si evolve proprio grazie
ai fallimenti, che crea se stesso anche quando tutto sembra andargli contro.
7)
Come mai questa passione per il mondo arabo-islamico?
Non lo so. E’ nata con me
insieme alla passione per la scrittura, credo. Ricordo che, quando ero molto
piccola, mia madre mi faceva vedere film come “Lawrence d’Arabia” o “Sahara”
(quello del 1983) e “Angelica la Marchesa degli Angeli” perché piacevano
tantissimo anche a lei. Chissà, forse questo amore per il mondo arabo islamico
è nato lì, ma tendo a credere che ci fosse già, in me, qualcosa di
“modificabile” in questo senso; come se si fosse aperto il vaso di Pandora e,
invece dei mali, fossero uscite le passioni. I film, le storie erano la chiave
per aprire un mondo che già esisteva dentro me, ma io ero troppo piccola per
rendermene conto.
8)
Oltre alla scrittura, hai altri interessi?
Sì, molti. Mi piace leggere, da tre anni
studio danza del ventre (guarda caso ), ho il
“pallino” dell’apprendimento di nuove lingue, collezionare monete e
francobolli, poi c’è la musica, il cinema, il teatro. Sono una curiosa di
natura, ogni occasione è buona per imparare e anche divertirsi, perché non ho
mai considerato noioso l’apprendimento.
9)
Che cosa pensi dell’editoria italiana? Ti capita di leggere libri di
esordienti? Che genere ti piace?
L’editoria italiana, come gli esseri
umani, ha lati buoni e lati oscuri. Bisogna saper scegliere, ma di libri di
qualità ce ne sono molti e mi auguro ce ne siano sempre di più. La scelta va
fatta soprattutto in base agli interessi e ai gusti personali. Dovremmo avere
grande cura di noi stessi non solo dal punto di vista fisico, ma anche
culturale, perché la nostra personalità si alimenta anche con i libri, la buona
musica, con l’arte insomma. Ci vuole tempo e pazienza, è un processo in
continua evoluzione. Da questo punto di vista non si dovrebbero avere limiti;
io leggo sia autori affermati che esordienti e non ho un genere preferito.
Leggo di tutto, l’importante è che la storia mi lasci qualcosa su cui riflettere, che mi serva per crescere.
10)
Hai qualche autore e libro preferito?
Sono tanti sia gli autori che i libri
preferiti. Però Nagib Mahfouz ha un posto speciale nel mio cuore, per le sue
storie accattivanti e vere, il suo stile inimitabile e inconfondibile, limpido
e cadenzato come i passi decisi degli Arabi nel deserto. Da leggere.
11)
So’ che tra poco collaborerai con una rivista On Line che nascerà a Settembre,
dove avrò una piccola rubrica anch’io. Altri progetti? Qualcosa in uscita?
Ci sono parecchi progetti in vista,
alcuni in collaborazione con la strepitosa Anna Grieco, altri in cui sarò solo
io. Per ora è uscito il prequel del mio romanzo “La Presa del Potere”,
scaricabile gratuitamente dal sito della Mela Avvelenata, mentre il romanzo “Il
Palazzo d’Inverno” uscirà il 10 gennaio. Sto lavorando ad altre opere tra cui
“Alamut”, sulla setta degli Assassini. Presto potrò dire di più.
12)
Termino con un grazie di cuore per la tua disponibilità. Spero di leggere
presto altro di te e di fare un’altra piacevole chiacchierata. In bocca al lupo
per le nuove sfide e a presto.
Grazie a te per l’intervista e il tempo
che mi hai dedicato
Una citazione per descrivere l’instancabile Francesca:
“C'è un solo
modo di dimenticare il tempo: impiegarlo”. Charles Baudelaire
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