Titolo: Io lo chiamo amore
Serie: Cupido #2
Autore: Fabiola D'Amico
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Prezzo: Eur 2,99
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Ethan Feldman è un impresario discografico, è sempre attorniato da donne bellissime e non può fare a meno di… portarsele a letto. Il giorno dopo però se ne tiene ben distante perché le considera capricciose, viziate e di umore ballerino. Patty Mc Oween, la sorella del più caro amico di Ethan, fa l’architetto e da un po’ di tempo lo detesta. Perché? Cos'è cambiato tra di loro? Ethan decide di svelare il mistero e cade così nella rete che Ale Miller, proprietaria della Cupido Agency, ha tessuto per lui, una rete fatta di equivoche tentazioni ed erotiche provocazioni...
“e le
fragole lo sa, col limone lei lo sa,
fanno male, male, male
senza amore
ma lei stupida com’è,
lei testarda più di me
più di me...”(L.C.)
La testardaggine dei
due protagonisti è il vero leit motiv di questo secondo capitolo della serie
Cupido, che vede protagonisti Ethan Feldman e Patty Mc Oween, due personaggi
che avevamo avuto di conoscere già nel romanzo precedente rispettivamente nel
ruolo di miglior amico e di sorella di Klain, nonché cognata di Simone e
Danielle, la vispa e loquace bambina che anche in questo secondo volume entra a
gamba tesa nelle scene, come una Pollon 2.0.
Se non fosse per
l’ostinazione di Ethan nel voler raggiungere un determinato obiettivo e per
l’irremovibilità di Patty nel contrastare quel progetto, l’intera storia
romanzata non avrebbe motivo di essere. Tutta la vicenda ruota infatti intorno
a questo contrasto, a questa lotta fra chi la spunterà, a questo conflitto su
cui pesa un enorme segreto. Un segreto che aleggia fin dalle primissime pagine
e che accompagna il lettore quasi fino alla fine della storia. Un segreto
facilmente intuibile, che fa da perno all’inflessibilità dei propositi sia di
Ethan che di Patty, e che credo sia stato malcelato di proposito dall’autrice,
col preciso intento narrativo di fare da centro gravitazionale per ogni
possibile azione, scenario, equivoco che arricchisce la trama di particolari.
E in tutto questo
marasma c’è la titolare dell’agenzia Cupido (anche lei conosciuta in “Amore per
tre”, primo volume della serie) che scaglia le sue frecce per colpire i due
innamorati cocciuti che non riescono a lasciarsi andare come dovrebbero.
L’autrice ha pertanto
delineato due protagonisti appassionati, caparbi e bellissimi che si attirano
come calamite e si respingono come poli opposti. Son fatti l’uno per l’altra ma
sono accecati da una insana voglia di contrariare loro stessi. Il languore
reciproco sarà messo a dura prova grazie a tutti gli escamotage letterari creati
appositamente per tentare la fermezza di intenti sia di Ethan che di Patty.
Ogni espediente di scena, è stato studiato con acume e con vivacità di spirito.
La D’Amico ha
intrecciato dunque i fili di una matassa che tirati ad hoc sull’epilogo finale hanno
generato quella che potrebbe sembrare una moderna favola, romantica, in alcuni
punti anche smielata, proprio come una fiaba Disney. Tuttavia però, inserendo
elementi surreali, associazioni linguistiche sui generis, e nomignoli
stravaganti, ha trasformato quella che poteva essere una favola moderna in una
simpatica ed eccentrica storia futuristica. Ed è questa la parte della storia
che, mea culpa, non mi ha tanto
convinta.
L’argomentare metaforico frequente di un’aquila impettita che vuole incontrare
una fragola succosa mi riesce difficile, anatomicamente parlando, da
immaginare. Così come gli altrettanti frequenti paragoni tra una donna e un
piatto di portata hanno spezzettato il decorso fluente del filo narrativo.
L’assiduità con cui si sono ripetute queste metafore dunque, se da una parte mi
hanno strappato il sorriso dall’altro mi hanno un po’ spaesata in quella che
poteva essere una splendida storia d’amore. Ciò non toglie, Rumors, che se è
vero che il mio giudizio è del tutto soggettivo, voi al contrario, potreste
amare questo linguaggio così colorito e fantasioso. E soprattutto potreste
deliziarvi con Aquila e Fragola.
“Mi togli il respiro
con le tue frecciatine, ma mi dai l’ossigeno quando mi sorridi. Per me sei
l’equivalente di un guscio di lumaca, lo spazzolino da denti per il dentifricio,
il tappo per la bottiglia, il mouse per il computer. Senza di te non servo, con
te posso conquistare il mondo.”
#salutiebaci
Marianna
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