Titolo: La vendetta degli dei
Serie: Covenant Vol. 4
Autore; Jennifer L. Armentrout
Editore: Harper Collins
Genere: Paranormal Romance
Prezzo: ebook 6,99 cartaceo 14,00
Uscita il 07/09/17
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Alexandria ha sempre avuto paura di due cose: perdere se stessa dopo il Risveglio, ed essere ridotta in servitù per mezzo dell'elisir. Ma l'amore è sempre stato più forte del fato e Aiden è pronto a dichiarare guerra all'Olimpo e al lato oscuro di Alex pur di riaverla con sé.
Intanto il mondo è sull'orlo del caos. Gli dei hanno già ucciso una moltitudine di persone e potrebbero distruggere intere città nel tentativo di impedire ad Alex di cedere il suo potere a Seth, il primo Apollyon, rendendolo così l'invincibile Sterminatore di Dei. E interrompere l'oscuro legame tra lei e Seth non è l'unico problema, perché la sola persona che potrebbe sapere come arginare il disastro è morta da secoli. Ad Alex e Aiden non resta dunque che penetrare negli Inferi per parlare con lei e poi trovare il modo di tornare indietro. È un'impresa disperata e i pericoli in agguato sono inimmaginabili, eppure non esiste altro modo per impedire a Seth di diventare lo Sterminatore... o ad Alex di prendere il suo posto.
Rumorine,
sono ancora frastornata dall’uragano che riesce a scatenare
la penna della mia amatissima Armentrout.
È d’obbligo informarvi che, se non avete avuto la fortuna di
leggere niente di questa serie, con questa recensione vi ritroverete sommerse come
la sede del Covenant del North Carolina. Se, invece, non conoscete questa
scrittrice, vi chiedo di rimediare assolutamente a questo enorme errore.
Facciamo un passo indietro. Cosa è successo alla nostra Mezzosangue Alex?
Figlia di una Pura
e di un Mezzosangue, di cui ignora
l’identità, è fuggita dalla sede del Covenant
in cui viveva con sua madre e il suo infimo patrigno, Lucien; è stata riportata in sede dalla nostra amatissima sentinella Aiden; ha dovuto affrontare
il disprezzo degli altri, le morti delle persone care che l’hanno disintegrata
e le hanno ricordato quel destino profetizzato dall’oracolo, “ucciderai chi ami”.
Ma questo è bastato alla sadica penna della Armentrout? NO.
Alex si è rialzata, ha combattuto contro il suo senso di
colpa, le innumerevoli regole della società del Covenant (Puri da una parte e
Mezzosangue dall’altra, senza possibilità di interazioni “emotive”), contro i
suoi desideri, contro quella brama che la spingeva verso il “proibito” e,
quando finalmente iniziava a costruirsi un accenno di identità… puff, scopre di
essere l’Apollyon, capace di
controllare i quattro elementi e il più potente di tutti, l’akasha.
E quale sarebbe il problema, argomenterete.
Beh, apparentemente si tratterebbe di ordinaria
amministrazione se la storia non avesse insegnato che non posso coesistere due
Apollyon: il Primo (Seth) è
destinato ad assorbire i poteri del secondo
(Alex) al suo Risveglio,
controllandolo totalmente, per diventare Sterminatore
degli Dei… e ciao ciao al mondo intero.
E cosa faranno gli Dei, se ne staranno tranquilli
sull’Olimpo ad osservare inermi il loro Crepuscolo?
No, dispiegheranno ogni forza, eserciti armati, Cerberi,
spettri, Daimon, qualsiasi cosa in loro potere pur di evitare il declino del
mondo.
In questa distopica profezia, si inserisce la storia di Alex.
Al suo risveglio, ogni ricordo, ogni evento, ogni volto perde importanza. Si ritrova rinchiusa in una gabbia forgiata
da Efesto, sotto la protezione di
rune scritte con il sangue dei Titani, perché la banda di Scooby-Doo sta
cercando di tenerla lontana da Seth.
Ma lui è nella sua testa, come un rumore di fondo costante,
come elettricità statica. Una cordicella ambrata unisce l’uno all’altra e
niente ha più senso se non questo profondo, atavico, ancestrale legame. Lui è in lei. Lui è lei.
Ma Alex non è più niente. È solo ambra in un mondo che ha
perso colore.
Le parole della vecchia
Piperi riecheggiano nella sua mente: discernere
tra bisogno e amore. Entrambi la proiettano verso Seth. Eppure questa frase
la ossessiona e, nella zona più nascosta di sé, la sua anima e il suo cuore
urlano per cercare di raggiungere la sua mente.
“Eíste pánta
mou…sei tutto per me”: labbra
che si posano sulla sua fronte e sussurrano, le permettono di respirare; il
calore di due occhi, quelli di un uomo pronto ad affrontare gli Dei non
per la sete di potere ma solo per permetterle di riappropriarsi della sua
identità.
Aiden e il suo
amore, un sentimento puro e naturale, senza alcuna costrizione. Un sentimento
che le impedisce di impazzire, che la aiuta a ricordare chi è davvero: una
guerriera, una donna che non si arrende, pronta ad immolare se stessa per
difendere le persone che ama.
Ed eccoli spalleggiati dai loro amici, pronti ad affrontare
l’inimmaginabile, a sostenere il peso di una missione impossibile, ma mai soli.
Che dire, io adoro questa donna. Il suo stile è un mix di passione, dolcezza, pragmatismo, ilarità.
Riesce a dipingere personaggi bislacchi con una semplicità tale da renderli veri,
e questo è davvero un’impresa ostica se consideriamo che stiamo parlando di un
genere letterario come il Fantasy: non mi riferisco solo ad Apollo, che abbiamo
già conosciuto nei libri precedenti. Immaginate la mia espressione quando ho
letto che Persefone trascorre il
tempo lontano dal marito giocando a Super
Mario Kart o vedendo le avventure di Indiana
Jones; o Dioniso che irrompe
nella scena con la sua aria strafatta da chi è appena uscito dalla festa di una
Confraternita, in maglietta hawaiana e gli shorts cargo; la stessa Alex,
dinnanzi all’ineluttabilità del suo destino, non perde mai la sua vena
umoristica e il tutto si incastra perfettamente nella storia.
E questo universo surreale non difetta di collegamenti con
il nostro mondo: i protagonisti si ritroveranno in scenari mutuati da serie
come Supernatural, o impegnati in lunghe disquisizioni sul Trono di Spade,
mentre vanno incontro al pericolo.
È una scrittrice straordinaria se consideriamo quanto siano
proliferi e diversificati i suoi scritti (vi ricordo i copiosi standalone e la
serie scritta con lo pseudonimo di J. Lynn): l’Armentrout passa dal fantasy al
romance con una facilità tale da destabilizzare chi legge.
E, per quanto le sue collane siano composte da più libri
(ricordate la Dark Series con il binomio Zayne/Roth, la Lux Series con gli
alieni più fighi del mondo, la trilogia Wicked), la scrittrice riesce ad
alimentare sempre la nostra curiosità, a non esaurire la portata di un
personaggio, a sottoporlo a evoluzioni senza perdere di vista il risultato
finale. Pensiamo ad Alex: nel primo libro la ritroviamo arrabbiata con il
mondo, chiusa nel suo puerile stato di “odio tutto e tutti”; ora ci appare come
una donna che ha compreso che la vita è fatta di scelte, non sempre conformi
all’etica o al comune pensare; ora si è lupi e poi agnelli, ma bisogna
combattere per un bene superiore. Perché, come afferma Apollo, tutti muoiono e,
alla fine, si tratta solo di decidere per cosa si è disposti a morire.
Aspettiamo con ansia il quinto volume di questa serie perché
siamo curiose di sapere che fine abbia fatto Seth, ormai vittima dell’Etere,
del richiamo di akasha, di Lucien e di un Dio che è diventato il burattinaio di
questo mondo.
Xoxo, Nanà.
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