Titolo: Dark Truth
Serie: The Justice Series, volume 2
Autrici: Daria Torresan, Brunilda Begaj
Editore: Self Publishing
Genere: romantic suspense / mafia romance
Prezzo: € 2,99 - Kindle Unlimited
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=ZN4r9KSna8w
In uscita il 20 febbraio - Preorder dal giorno del cover reveal
Alek O’Connell ha promesso: lei pagherà per mano sua. Perché niente è sacro quanto la sua famiglia e lei ha fatto l’errore di tradirla. Ha sempre servito la legge con integrità, determinazione ed equilibrio, in nome del distintivo che porta. Ora, odio e vendetta gli annebbiano la mente. Vuole umiliarla, ferirla, distruggerla. Eppure più la detesta, più la desidera. Sheryl Foster sa di aver sbagliato, ma non aveva scelta. Sa che Alek non è più l’uomo di cui si è innamorata, sa che deve temerlo. Non può fidarsi di lui, ma il suo corpo continua a tradirla e il cuore a sperare ingenuamente. Ma lui non è il suo unico nemico. C’è un passato, celato nel buio, che come un segugio la fiuta, la bracca. Dalla sua parte c’è una verità che potrebbe riscattarla agli occhi dell’uomo che ama. La stessa verità che la incatena a quel passato che non si fermerà davanti a nulla pur di riaverla.
Estratto
Mi
addossa alla parete. Il suo petto ansante contro il mio.
La
fioca luce della luna penetra dalla piccola finestra. Delinea i contorni di
Alek, ne rivela il profilo perfetto, la bellezza inconfondibile. Temo la brama
che gli offusca gli occhi.
Cosa
vuole prendere di me?
E
io, cosa sono disposta a concedergli?
I
nostri respiri affannati sono l’unico rumore in questa misera stanza. I suoi
occhi sono fissi sulla mia bocca. Si avvicina, poggia le mani al muro
retrostante, tenendomi prigioniera.
Potrei
forse sfuggirgli?
La
confusione abita nella mia testa. Il desiderio impellente di avere le sue
labbra sulle mie si scontra con la consapevolezza di quanto questo mi
devasterebbe.
Sono
cristallo tra le sue mani. La sua presa mi esalta fino a distruggermi.
Nel
suo sguardo vedo passare mille emozioni. Cupidigia, rabbia, delusione e poi
ancora cupidigia. È talmente vicino che il suo fiato mi accarezza il volto.
È
una tortura e ho bisogno che finisca, o mi trascinerà in un vortice che non
avrà fine. Un salto da cui non potrò più tornare indietro.
Mi
devasterà.
«Ti
prego…» farfuglio, come una vittima che chiede pietà al suo carnefice.
Le
sue palpebre si strizzano appena attorno alle due pietre azzurre. «No, Sheryl.
Non è me che devi pregare.» La scintilla di rancore splende come una cometa in
un cielo nero. «Io non sono Dio, non provo pietà. Non dimentico e, soprattutto,
non perdono.»
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