Titolo: Tutto il buio dei miei giorni
Autore: Silvia Ciompi
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: New Adult
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Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva. Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe.Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora. Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era.
Sono ancora incerta su come iniziare questa
recensione, dopo giorni ancora non riesco a trovare le giuste parole per
contemplare questo romanzo, qualsiasi parola mi sembra di poco spessore,
inadatta. Perché “Tutto il buio dei miei giorni” è un libro che a parole non si
può spiegare. E' un libro che si deve vivere, un libro che riesce ad entrare
sotto pelle, in profondità delle vene, lo senti nello stomaco, nel cuore, nella
testa. Si prende tutto di te, se lo prende senza preavviso e non torna più
indietro.
Le emozioni sono tante, troppe, non
basta qualche giorno per incanalare tutto, perché dopo averlo riletto due volte scopro sempre
emozioni nuove che fino ad ora credevo di aver già provato fino a che non ho
conosciuto lui: Teschio.
Teschio è la raffigurazione del cattivo
ragazzo, sguardo glaciale, ricoperto di tatuaggi, conduce una vita spericolata e
ama con tutto se stesso lo stadio.
Camille è una giovane ragazza di vent’anni,
ama circondarsi delle amiche, ama le giornate di sole e ama la curva. Li dove
si sente finalmente se stessa.
Al mondo non esistono due persone più diverse
di Camille e Teschio. Non si sono mai guardati per davvero, se non tra qualche
sguardo sfuggito in mezzo alla gente, non si sono mai parlati, eppure un solo
sguardo è riuscito ad arrivare in posti che Teschio non sapeva nemmeno di
avere, ed è rimasto lì conficcato nel mezzo di tutto se stesso.
“E mentre lui distrattamente stava fissando il marasma di
tifosi impazziti, l’aveva vista. Lei sorrideva e lui l’aveva guardata. Anche
con tutta la distanza , le urla, il rumore, mentre la guardava, lui l’aveva
sentita impercettibilmente, in posti che non sapeva di avere.”
Ma ora che il dolore ha sopraffatto le vite di
Teschio e Camille i loro occhi si sono finalmente incatenati, le loro labbra
hanno iniziato a parlarsi, i loro cuori ad entrare in collisione.
Camille non riesce ad accettare la vita che le
è stata imposta, o meglio dire la vita che le è stata rubata, e preferisce
lasciarsi andare lentamente, senza far rumore.
Teschio non si dà per vinto, non riesce a
stare lì vedendo quella ragazzina che piano piano ha deciso di lasciarsi andare
giorno per giorno, ed è così che lui decide di uscire dal suo segreto guscio e
decide di andare da lei. La vuole far reagire, perché sa che li dentro, sepolto
tra un mucchio di vestiti e di pelle, c'è un cuore che è in grado ancora di
battere, un cuore che non ha mai smesso di farsi sentire. La stimola ad
arrabbiarsi, a farle tirare fuori il dolore, vuole farglielo gridare ai quattro
venti in modo che tutti sappiano che cosa le è stato portato via.
Teschio si farà mano a mano spazio nella vita
di Camille, le mostrerà che anche nel buio c'è sempre una piccola speranza di
luce, nulla è perso, si perde solo chi si lascia davvero andare.
“Perché è vero che sono rotta. Sono rotta in posti che
nemmeno sapevo di avere, percorsa da crepe e cicatrici, fuori e dentro di me, e
lui le ha viste tutte. Le ha guardate subito, le ha scavate con gli occhi e me
l’ha detto in faccia.”
Ma anche Teschio è segnato da un dolore, un
dolore molto profondo che lo tormenta da anni, a volte le cicatrici che
portiamo dentro sono quelle che fanno più male, quelle che ti spezzano e ti
annientano.
Possono due anime fragili trovare la forza
l’un l’altro per riuscire a sopravvivere?
Camille senza saperlo sarà la salvezza di
Teschio, e Teschio sarà la forza di Camille.
Ma le tragedie sono sempre dietro l’angolo,
arrivano e travolgono tutto, fanno andare tutto in mille pezzi quando
finalmente tutto sembrava andare per la retta via.
“Ti sei mangiato tutto lo spazio vuoto dei miei
pensieri.”
Tutto il buio dei miei giorni non è solo una
storia d’amore, è una storia di rinascita, di legami, non solo tra un uomo e
una donna ma legami indissolubili come quello dell’amicizia, della fratellanza.
Legami che con il tempo non si assopiscono
mai.
Questo romanzo è un sali e scendi di emozioni,
nel momento in cui pensi di essere arrivato alla vetta più alta ecco che
l’autrice è in grado di sopraffarti ancora e ancora con nuove emozioni che ti
portano a sentire il cuore nello stomaco.
Silvia Ciompi è stata bravissima nel curare la parte
introspettiva di ambedue i protagonisti, in maniera sublime e quasi poetica, me
li sentivo addosso, e tutt’ora sembrano cuciti dentro di me.
È riuscita a catturare il lettore in ogni
singola parola, non cambierei nessuna virgola, nessun punto perché è
assolutamente tutto perfetto così.
Non provavo queste emozioni così intense dai
tempi di “Io prima di te” della mia amata JoJo Moyes, potrei rimanere qui ore e
ore a parlare di questo romanzo e non mi stancherei mai.
Un libro che merita assolutamente di rimanere
in un posto d’onore nelle nostre librerie, non si può perdere, non si può non
leggere.
Spero tanto di leggere presto altri romanzi di
questa bravissima autrice appena scoperta.
“L’amore non cancella il dolore, lo amplifica. Incide
cicatrici , scava buchi e non cancella il buio. Ma per quanto male faccia, ti
dà anche la forza di lottare.”
INDIMENTICABILE
Denise.
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