Ciao Rumors. Esce il 29 giugno, grazie a Harper Collins Italia, il novo romanzo di Emily Pigozzi intitolato Una canzone per te.
Titolo: Una canzone per te
Autore: Emily Pigozzi
Editore: Harper Collins Italia (E-lit)
Genere: Romance contemporaneo
In uscita il 29 giugno 2018
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Le note morbide della chitarra riempiono la sera tutto intorno a noi. I colori del tramonto, il profumo dell'erba fresca, la brezza leggera... è tutto così dolce, pieno di vita e di promesse di felicità. Sto ferma e lo assaporo, pensando che non c'è altro posto dove vorrei essere...
Sono passati sei anni e la vita di Iris è stata completamente stravolta. Prima la morte del padre e poi quella del nonno l'hanno resa adulta di colpo, costringendola a mettere da parte i sogni e a lavorare sodo per non perdere la tenuta di famiglia in Toscana. Le manca tutto della sua spensierata adolescenza, le manca soprattutto Enea, che se n'è andato per inseguire la sua carriera di musicista senza guardarsi indietro, lasciandole solo ricordi e una canzone.
Poi all'improvviso rieccolo Enea, il ragazzo della sua adolescenza, ma anche l'uomo affascinante e di successo che è diventato. E ha una nuova canzone per lei.
L’autrice:
Emily Pigozzi scrive da sempre. Parla troppo e legge altrettanto, adora i dolci e la quiete della notte. Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia.
Vive a Mantova con il marito e due figli piccoli, un maschio e una femmina.
Ha esordito nel rosa con “L’angelo del risveglio” (Delos digital) a cui è seguito “Il posto del mio cuore”, un rosa di formazione, uscito a fine 2015 per la 0111 edizioni.
Nel 2016 ha invece pubblicato “Aspettami davanti al mare” e “Danza per me”, entrambi per la collana Youfeel di Rizzoli. Nel 2017 escono “Un piccolo infinito addio” e “Il mio vento di primavera”, quest’ultimo edito da Emma Books. Nel 2018 il suo romantic suspense “Magnifico assedio” è stato per diverse settimane ai primi posti della classifica bestseller di Amazon.
Estratto romanzo:
«Mi è sempre piaciuto vederti in giro per la tua terra. I tuoi capelli hanno lo stesso colore del sole d'estate. Sembrano vivi.»
Mi volto di scatto, trasalendo. Enea è lì, sul vialetto che porta dalla casa alla collina, stagliato fra gli alberi e il sole brillante. Anche i suoi capelli, ancora più chiari dei miei, risplendono di mille sfumature sotto la luce del sole. Il sorriso, sotto la barba sempre incolta ma in modo meno studiato di un paio di giorni fa, è luminoso e sincero. Pieno di aspettativa. Tiene le mani nelle tasche dei pantaloni sportivi color kaki, e indossa una maglietta verde militare che mette in evidenza il suo fisico magro e scattante. È ancora più bello di come lo ricordo: questo è il pensiero che mi sfugge mio malgrado dalla mente, senza che possa controllarla. Nonostante l'abbia già incontrato, trovarmelo davanti è sempre come rivedere un fantasma: Enea, qui, in casa mia, è una visione che mai avrei pensato di dover riconsiderare.
E dire che una volta questa era la normalità. Le immagini di noi due mi passano accanto come in un film in alta definizione: bambini, adolescenti, adulti. E poi basta, come uno strappo netto. Qualcuno che prende il volo e l'altro che resta a osservarlo, prigioniero di un nido non più ospitale. «Che ci fai qui?» sbotto con rabbia, cercando di non guardarlo. È bellissimo, più che mai, e ho il terrore che mi legga in faccia tutto quello che penso. «Sono venuto a salutarti come si deve. Avevo voglia di rivedere casa tua.»
«Ma guarda un po'. Un desiderio che deve averti tormentato in tutti questi anni» lo canzono secca. Sarà l'ironia che mi salverà. O forse è solo l'unico scampolo di razionalità al quale posso aggrapparmi. «Che tu possa crederci o meno ci ho pensato spesso, specie ultimamente» ribatte Enea, con un sorriso tenero, fissando la bella facciata del nostro casale. «Ho... abbiamo dei ricordi meravigliosi qui. I più belli della mia vita.»
«Già. Scommetto che ti struggevi in lacrime pensando alla mia casa mentre suonavi in quegli stadi gremiti.» E pensando a me, vorrei aggiungere, mentre mi mordo la lingua.
«Iris, non ne hai idea, davvero» mormora, fissandomi negli occhi con un'intensità tale da farmi vacillare. «So che noi non ci siamo più sentiti, che non ti ho più cercata. Ma ci sono tante cose che vorrei dirti. Quando avrai voglia di ascoltarmi...»
«Mmh, vediamo. Mai, suppongo» affermo stizzita, superandolo e avviandomi verso l'ingresso di casa.
«Sisi...»
«Non chiamarmi Sisi! Lo odio quel soprannome!» rispondo rabbiosa, voltandomi di scatto come una leonessa ferita.
«Buffo. Lo odi solo tu. Tutti hanno amato la tua canzone» replica con dolcezza. «Mettiamola così, allora. Ogni volta che sento quel brano mi viene voglia di picchiare qualcuno. Te, in modo particolare.»
«Ma bene. Vuol dire che non ti sono indifferente, allora» ribatte con fare ostinato, gli occhi che brillano e una magnifica espressione da schiaffi.
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