Titolo: Birthday Girl
Autore: Penelope Douglas
Editore: Newton Compton
Genere: Cotemporary Romance
Prezzo: € 5.99
Cosa succede quando una ragazza si innamora proprio dell’ultimo uomo al mondo che dovrebbe desiderare? Jordan non aveva un posto in cui andare quando Pike l’ha accolta in casa. E Pike è stato sempre gentile e premuroso. Per la prima volta dopo tanto tempo, lei si è sentita al sicuro. Jordan sa bene che lui, anche se non lo dice, vuole proteggerla. Lo vede nei suoi occhi la mattina, a colazione. E quando lui rientra, la sera, Jordan sente il cuore battere più forte. Ma sa che deve smetterla di pensare a lui. Perché Pike è libero, ma lei è impegnata. Pike l’ha accolta nella sua casa, cercando di rendersi utile. Ma non poteva immaginare che le cose sarebbero diventate così complicate. Pensa continuamente a lei e ogni volta che si incrociano in corridoio rimane senza fiato. Ma non può avvicinarsi, dovrebbe togliersi quel pensiero dalla testa. Eppure più passa il tempo e più Jordan diventa parte di lui. Una parte che non sarà mai libero di amare. Non perché ha solo diciannove anni. Ma perché è la ragazza di suo figlio.
IL LIBRO CI E' STATO DONATO DALLA CASA EDITRICE
SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO
LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI
È la prima volta che in Italia viene pubblicato un contemporary
romance di Penolope Douglas, ed è anche l’unico finora che l’autrice abbia
scritto, dal momento che lei è la regina del new adult, dark o erotic, e tutti la apprezziamo e la conosciamo come
autrice della The Fall Away Series e The Devil’s Night Series.
Questa scelta letteraria ha già diviso i pareri delle americane quando
il romanzo è uscito oltre oceano, perché dunque non dovrebbe creare due filoni
di pensiero anche in Italia?
A fare da spartiacque non certo la morale sull’opportunità o meno di
una relazione tra un padre e la ragazza di suo figlio, quanto piuttosto la
visuale dalla quale viene inquadrata la storia, perché una diversa inquadratura
ne modifica ampiamente lo scatto.
Per cui, per i più romantici il focus sarà sulla storia nata pian
piano tra i due, costruita tassello dopo tassello nella condivisione degli
spazi, dei problemi, delle giornate spensierate a scorrazzare sui quad e a
mangiare una torta rosa coi fiorellini; insomma l’incorniciatura sarà
inevitabilmente sull’acquisto della consapevolezza che fra i due è puro amore,
due anime affini che nonostante gli impedimenti e le complicazioni riusciranno
a trovare il loro posto nel mondo e a godere delle piccole cose e come nelle
favole…e vissero felici e contenti!
In una carreggiata che fiancheggia la via dei sentimentali, quella
tutta rose e fiori, c’è la strada dei passionali, ovvero di quelli che non aspettano
altro se non di leggere la parte in cui i due finalmente copulano, e devo dire
che lo fanno pure tanto e in modo piccante (in tutti i mari, in tutti i laghi,
in ogni luogo), desiderandosi e sognandosi vicendevolmente senza veli - in un modo piuttosto proibitivo e censurabile
per le fasce protette – anche prima del primo incontro erotico fra i due, che
diciamolo pure si consuma a ridosso di un muro e sul più bello il figlio
cornuto rientra a spezzare l’incantesimo della frenesia sessuale. I due però
alla prima occasione utile riprenderanno da dove sono stati interrotti e
daranno il via ai loro istinti più bassi senza alcuna remore, senza temere che
nessuno li possa scoprire. Così la madre e il figlio lo sapranno dagli sguardi
soddisfatti della mattina dopo, il vicino di casa li osserverà mentre si danno
da fare sul tavolo della cucina, gli amici mentre si accorgono delle rispettive
occhiate lascive di Pike e Jordan, e dagli attacchi di gelosia. E in questo
caso…e vissero assai contenti, convivendo e copulando!
Dalla parte opposta di queste due carreggiate, dirimpetto c’è la via
dei perplessi di quelli cioè a cui la storia raccontata in questo romanzo non
ha convinto. Innanzitutto i cliché del romanticismo sono talmente tanti che
fanno venire il diabete. Poi ce ne mancasse uno all’appello? No ci sono tutti:
la storia proibita (il suocero e la nuora), le differenze (sociali,
caratteriali, economiche, d’età), entrambi bellissimi che si incontrano per la
prima volta al cinema e si innamorano
immediatamente e non sanno ancora in che rapporti stanno. E poi è ovviamente
troppo tardi per fare marcia indietro perché il cervello ormai è fritto e il
cuore cotto. E così va a finire che le premure dell’uno si rispecchiano nelle
attenzioni dell’altro e viceversa, e che i problemi di Jordan, vengono
miracolosamente risolti da Pike, con una facilità e una velocità che nemmeno
Superman ai tempi d’oro. E se il quadretto fiabesco non manca di nulla, non è
secondo a nessuno il corollario dell’eros. Come vi ho già detto i due, fin
dall’inizio si guardano come se si volessero spogliare con gli occhi e vivere
sotto lo stesso tetto eternamente nudi. In effetti fanno sogni sconci l’uno
sull’altro, lei si incanta a guardargli i gioielli di famiglia e lui osserva
lei mentre ha la testa nel frigo, si abbassa ed indossa dei pantaloncini molto
sgambati. E poi quando si sono fissati abbasta danno il via alle danze e altro
che jam session interminabili! Insomma anche in questo caso i clichè
dell’erotic romance ci sono tutti.
E Icing on the cake, come
ridurre il senso di colpa di Pike e Jordan per la loro relazione? Come? E’
facilissimo: facendo in modo che il cornuto sia egli stesso per primo un
avventore di corna! E come scoprire il tutto? Nella maniera più ovvia: il fatto
sussiste perché il cornuto ha messo lui per prima le corna facendosi cogliere
in flagranza di reato mentre si spupazzava una coetanea nella piscina della
casa del padre. Talis pater talis filius.
Ritornando un attimo seri, qui non si è giudicato l’opportunità o meno
di un rapporto proibitivo che farebbe storcere il naso a molti, qui si sta
mettendo in rilievo l’ovvietà e la banalità degli escamotage letterari che
supportano la tesi de “l’amore vero può nascere ovunque anche dove non
dovrebbe, e supera tutto e tutti perché è imbattibile”. Le trovate per niente
geniali di giustificare la nascita del loro rapporto (poverino Pike non è mai stato
amato e si è accollato un figlio in giovanissima età sacrificando tutto per
lui; poverina Jordan che è cresciuta in una roulotte da una famiglia
disfunzionale che nemmeno si accorge della sua presenza e ha un fidanzato che
la trascura, e che per di più la tradisce) mi hanno deluso perché dalla Douglas
che è sempre stata molto creativa nelle serie (The Fall Away e The Devil’s
Night) che ha scritto – e che mi sono anche piaciute molto – mi aspettavo di
più. Da lei mi sarei aspettata una storia d’amore forte, potente, che non ha
bisogno di determinate giustificazioni per sopravvivere ma che malgrado tutto
remi contro, riesca con coraggio e con realismo ad emergere. Sicuramente non mi
aspettavo la fiera dei cliché e delle telenovelas latine.
Marianna
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