Titolo: Le nostre prime sette volte
Autore: Bianca Marconero
Editore: Self Publishing
Genere: contemporary romance
Prezzo e-book: € 2,99
Prezzo cartaceo: € 14,90
AMAZON
Quante volte devi licenziare la tua segretaria prima di capire che non puoi vivere senza di lei
Alice Baker è una giovane copywriter, idealista e determinata, con una singolare propensione
per i vestiti bizzarri. Alex è l’erede della Francalanza Visconti, la casa editrice leader nei
periodici, e ha un gusto impeccabile per i vestiti.
Fin dal loro primo incontro, Alex e Alice decidono di non piacersi affatto. Non hanno niente in
comune, non approvano lo stile di vita dell’altro, sono totalmente incompatibili. Alice pensa
che Alex sia uno snob egocentrico e compiaciuto che gode nel farsi paparazzare con ragazze
bellissime. Alex pensa che Alice sia una patetica sognatrice, che colleziona licenziamenti ed è
convinto che, nonostante sia bellissima, resterà per sempre fuori dal suo radar.
Ma cosa succede se due persone che si sono già escluse a vicenda scoprono di non potere stare
l’una senza l’altra? Se scoprono di essere attratti proprio dall’ultima persona al mondo che
pensavano di prendere in considerazione? Per quanto tempo si può negare la passione e si può
mettere a tacere un desiderio? Si può forse dire al cuore di non impazzire per l’unica persona in
grado di toccarlo?
Autore: Bianca Marconero
Editore: Self Publishing
Genere: contemporary romance
Prezzo e-book: € 2,99
Prezzo cartaceo: € 14,90
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IL
LIBRO CI È
STATO DONATO DALLA STESSA AUTRICE
SENZA
ALCUNO SCOPO DI LUCRO
LE
IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI
APPARTENGONO AI PROPRIETARI
Per
chi, come me, ha letto anche gli altri suoi lavori, sa già che deve aspettarsi
storie travagliate e per nulla idilliache e anche questa volta le aspettative
non verranno deluse né smentite. Bianca ci ha abituato a soffrire con i
protagonisti e ci insegna che per ottenere il vero amore bisogna affrontare
difficoltà che spesso ci costruiamo noi stessi.
“Quanto è stupido volere chi ci ha aperto il cuore in due?”
Questa
domanda è al centro di tutto. Per quanto possa farci male, noi continueremo
comunque ad insistere e a lottare per chi ci è entrato nel cuore.
Anche
in questo caso verremo coinvolti nella vita travagliata di due protagonisti:
Alessandro Francalanza Visconti: un ragazzo di 24 anni che, dopo la laurea
alla Bocconi e un master negli Stati Uniti, prende posto nell’azienda di
famiglia: il gruppo editoriale Francalanza Visconti. Figlio di una madre arida
di sentimenti e di un padre morto quando lui aveva solo 7 anni in circostanze
poco edificanti, sente il peso delle responsabilità tutto sulle sue spalle e
sin da piccolo sapeva di dover crescere velocemente per poter aiutare la madre
nel portare avanti gli affari di famiglia.
La scomparsa precoce del padre assente e l'affetto elargito con il contagocce dalla madre, portano Alex ad avere il timore di restare solo e a mostrarsi sempre impassibile dando l'idea che niente e nessuno possa toccarlo o ferirlo.
“Ho
il conforto di sapere che non le lascio nulla di me: esco di qui e resto
intero.”
Alice Baker: Sogna di diventare editor di una casa
editrice e per raggiungere il suo sogno non vuole avvalersi di corsie
preferenziali, ma si impegna con tutta se stessa per raggiungere il suo
obiettivo. Ha solidi ideali e si batte per essi non risparmiandosi mai, anche a
costo di perdere qualcosa in prima persona. Per cercare di realizzare il suo
sogno, accetta di proporsi come copywriter da inserire nella redazione di
«Lollipop», il settimanale per ragazzine, non sapendo che quella scelta le
cambierà la vita.
L'incontro dei due protagonisti è del tutto originale,
infatti, al contrario di ciò che ci si aspetterebbe ad un incontro per un
colloquio di lavoro, Alice non ha per niente intenzione di far colpo sugli
esaminatori. Lei non vuole apparire ciò che non è, né vuole conquistarli o
impressionarli. Alice mette sul tavolo ciò che ha da offrire senza giochetti o
bluff ed in cambio pretende la stessa onestà e un'opportunità di lavoro che
vorrebbe fosse solo un mezzo momentaneo per raggiungere il suo reale obiettivo:
la casa editrice a cui ambisce da sempre.
Alex rimane affascinato dalla schiettezza della ragazza e
decide di darle una possibilità. L'ultima cosa che si aspetterebbe è che in
ballo ci sia molto di più di un posto di lavoro.
Infatti presto i due si ritrovano a condividere molto
tempo, sia a lavoro che fuori, ma sembrano non trovare un linguaggio comune per
comunicare. Se da una parte sono sulla stessa lunghezza d'onda, dall'altra
sembrano respingersi come due calamite di segno opposto.
Appena uno dei due sembra lasciarsi andare e voler
finalmente affrontare i propri sentimenti, ecco che l'altro indietreggia spaventato.
“Tra di noi c’è un muro. Lo so. Ho
deciso io di piazzarne uno e lei ha finito per accettarlo. Ora però sono
l’unico che vorrebbe cancellarlo.”
Se c'è uno dei due che è proprio terrorizzato all'idea di
lasciare il proprio cuore nelle mani dell'altro e soprattutto le redini della
propria vita, questo è Alex.
Per lui è inconcepibile non avere il controllo di tutto,
comprese le persone.
“Io sono fatto a modo mio», mi
interrompe. «Sono diffidente per natura e come prassi di sopravvivenza. Non
puoi nascere con il mio nome e allo stesso tempo concederti il lusso di
fidarti.”
Come dice Alice, lui vive nel suo mondo Alex-centrico, dove
ogni cosa si può comprare e non ammette che qualcosa vada diversamente da come
lui ha previsto.
Tra i due c'è un tira e molla estenuante scandito anche dai
continui licenziamenti di lei. Alex non vuole cedere nemmeno parte della sua
solidità e corazza in favore di un'altra persona. Ne è assolutamente
terrorizzato, ma appena la vede allontanarsi dal suo raggio d'azione, ecco che
la rivuole indietro. Vuole tutto senza cedere nulla. Non accetta compromessi
perché lui è abituato ad ottenere tutto.
E se non può averla come vorrebbe, allora si accontenta
almeno della collera che riversa su di lui e delle loro sfuriate che, seppur
non la porteranno di certo a dimostrargli amore, almeno gli dà l'opportunità di
orbitarle intorno e di ispirarle dei sentimenti.
“Litigare è un modo come un altro per
essere vicini. La lite è una collisione. Il contatto è l’effetto collaterale.”
Anche Alice non è da meno, ed essendo un peperino, pure lei
darà del filo da torcere al tormentato Alex.
“L’ho mandato via, ma ora non voglio
vederlo che si allontana. Non sempre siamo pronti per le conseguenze delle
nostre azioni.”
Una trovata molto piacevole è quella che ci fa incontrare
nuovamente Brando (protagonista di “Un maledetto lieto fine”) e leggendo
sembra di avere un'epifania ricollegando tutti i tasselli scoperti nei vari
libri. Ogni pezzo va al suo posto e comprendiamo tutto riguardo tutti gli altri
libri precedenti. Ottima trovata, molto piacevole.
Brando per lei significa casa, ricordi e radici. Ma
purtroppo per Alice, Brando significherà anche “fonte di guai” in questo caso.
È appunto lui ad innescare una scintilla che ribalterà completamente le cose in
un momento in cui sembrava avessero raggiunto finalmente un attimo di tregua.
A peggiorare il tutto è il carattere “infantile e
vendicativo” di Alex, che di certo non faciliterà le cose, anzi...
Sa raggiungere limiti spudorati di scorrettezza e arroganza
impossibili da sopportare. Se ha la possibilità di giocare sporco, non si fa
problemi a farlo. Per lui tutto è consentito pur di raggiungere il suo scopo.
Non si fa scrupoli ad usare ogni mezzo a sua disposizione. Arriva a toccare livelli
davvero bassi da far innervosire che lo faccia senza il minimo rimorso. Gioca
con i sentimenti delle persone senza rendersene conto o forse semplicemente
credendo che gli sia concesso.
Vuole avere il controllo su tutto, deve essere lui a
decidere non solo per sé, ma anche per tutti coloro che lo circondano. Quando
gli altri si permettono di agire con la loro testa e di fare qualcosa che a lui
non va bene, l'unica soluzione che lui ritiene possibile è la vendetta. Non
conosce altro modo per ristabilire l'equilibrio se non sacrificare il bene
degli altri per il suo.
“Vederlo cancellare il mio futuro nel
tempo di una telefonata. Perché a lui dei miei sogni non frega proprio nulla. E
lo ha dimostrato quella sera stessa baciando una persona in mondovisione. Per
essere sicuro che io vedessi.”
L'idea di pensare prima a qualcun altro che a se stesso, lo
spaventa e gli fa credere che stia sbagliando tutto.
“Perché da solo io ho il controllo,
vorrei dirle, perché da solo non corro alcun rischio. Perché l’unica volta che
ho ceduto alla tentazione di non essere solo , ho capito anche cosa significhi
essere abbandonati.”
“La solitudine non è un fatto assoluto
. È relativo. La solitudine sono io senza di lei.”
Il modo che ha per “punire” ciò che lui ritiene scorrettezze
di Alice è quello di umiliarla, ferirla e mortificarla senza nemmeno sentire le
sue ragioni o darle la possibilità di spiegarsi. Uno dei tanti modi che
utilizza, è quello di sbatterle in faccia una felicità ostentata che non prova
realmente. Non si fa scrupoli a sbandierare ai quattro venti gesti di intimità
con l'amica di sempre Carlotta Dei Pinzi Ranieri e a vendere progetti che erano
LORO.
“Devo mantenere il controllo. Tenere a
bada la nostalgia. Sto recuperando la mia vita e la mia autonomia. Per
affrancarmi devo anche punire chi me le aveva tolte. La vendetta è una parte
necessaria del processo. La mia catarsi è possibile solo se colpisco Alice.
Devo sacrificare lei per salvare me stesso.”
Pur di ferire è disposto a compiere gesti che nemmeno lui
vorrebbe fare, a dimostrare agli altri ciò che in realtà non è. Ognuno si dà le proprie spiegazioni su ciò che vede e
sente, senza chiedere mai spiegazioni all'altro, immaginando così cose del
tutto lontane dalla realtà. E da un semplice equivoco nasce la sofferenza di
entrambi che dura mesi..anni..
Entrambi chiudono fuori l'altro per non soffrire mentre
così facendo si feriscono ancor di più soffrendo in silenzio, combattendo una
battaglia a colpi di vendette che nessuno dei due vorrebbe realmente combattere.
Pur di non mostrarsi vulnerabili agli occhi dell'altro e a non scoprire per
primi le proprie carte, sono disposti a perdere qualcosa di così raro come
l'amore vero, non sapendo che una volta che lo si è trovato, è impossibile
andare avanti come se nulla fosse cercando di ignorarlo.
“È più facile rinunciare
a qualcosa che non si è mai sperimentato.”
Una delle mie frasi preferite è questa:
“Vorrei che fosse tutta mia. Che non
ci fosse stato un solo giorno in cui non lo era.”
Penso che esprima tutto ciò che si prova quando si ama
immensamente una persona. La si vorrebbe tutta per sé. Si vorrebbe il suo
presente, il suo futuro, ma anche il suo passato.
Purtroppo Bianca ha il brutto vizio di
tenerci sulle spine fino alla fine, quindi vi dirò di prepararvi una bella
tisana e di rilassarvi e, soprattutto... rassegnatevi! Per sapere come andrà a
finire tra i due ribelli, dovremo attendere il seguito.
Per fortuna Bianca sa farsi perdonare queste
“crudeltà” grazie alla sua scrittura brillante e coinvolgente. Nei dialoghi
troviamo risposte argute e che spiazzano, botta e risposta mai scontati che
portano ad essere completamente coinvolti nella storia e a leggere con avidità
per scoprire come andrà a finire tra questi due testoni. Quindi, anche se ci fa
soffrire ogni volta, ci porta a continuare a leggere ogni sua storia perché
temo che i suoi lettori siano così: masochisti e curiosi.
Mi sono ritrovata a rallentare la lettura delle ultime
pagine perché non volevo che questa storia finisse, volevo prolungarne il più
possibile la durata.
Che dire.. dopo innumerevoli emozioni contrastanti tra di
loro, posso solo fare i miei complimenti a Bianca e dirle che, nonostante la
sofferenza che causa ogni volta con le sue storie travagliate, spero che non
cambi mail il suo modo di scrivere perché d'altronde non esistono storie tutte
rose e fiori, e un po' di sofferenza rende il tutto più realistico e dà quel
senso di conquista di qualcosa che ci si è realmente meritati.
Detto ciò, non posso che darle 5 stelle su 5!
Hai dato una lettura del personaggio di Alex che ha sorpreso perfino me. Lo hai visto per quello che era! Grazie, Giusy! Di cuore
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