Ciao Rumors. Oggi per il Review Party, la nostra Mariaelena ci parla del nuovo romance edito ODE Edizioni intitolato Game Day di Federica Tronconi. Uscito il 29 Settembre.
Titolo: Game Day
Autore: Federica Tronconi
Editore: ODE Edizioni
Genere: Sport Romance
Data di uscita: 29 Settembre 2021
Lui è tutto ciò che lei odia... o forse no.
Si ritroverà così a dover compiere per l'ennesima volta una scelta tra ciò che vuole e ciò che deve.
IL
LIBRO CI È
STATO DONATO DALLA STESSA AUTRICE
SENZA
ALCUNO SCOPO DI LUCRO
LE
IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI
APPARTENGONO AI PROPRIETARI
oggi ho il piacere di parlarvi di “Game Day” di Federica Tronconi, un libro che aspettavo da quando Ode Edizioni ha fatto il primo annuncio e che, come ben pensavo, non ha deluso le mie aspettative.
La prima cosa che mi ha subito colpito di questo libro è l’ambientazione in Italia, principalmente la città di Firenze, ma sono tanti i posti citati della nostra bella nazione. Non fraintendetemi, amo leggere indipendentemente dai paesi in cui sono ambientate le storie, ma sentire raccontare di luoghi e strade che si conoscono molto bene è tutta un’altra cosa.
I protagonisti di questa appassionante storia sono Andrea, giocatore di basket, e Stefania giornalista, entrambi quasi all’apice della carriera e desiderosi di affermarsi a pieno nel proprio lavoro. La passione che mettono in quello che fanno è tanta e talmente forte da far passare in secondo piano qualsiasi cosa.
Andrea ha dedicato tutta la sua vita allo sport, non si è fatto mai distrarre da niente e da nessuno, non ha mai sentito l’esigenza di costruirsi una famiglia, il suo lavoro lo porta a viaggiare spesso; gestire una compagna o peggio ancora una moglie e magari dei figli non è certo tra le sue prime aspirazioni. Meglio le avventure di una o due notti, nessun sentimento, nessun rimpianto, nessun coinvolgimento. L’unico amore che riconosce e per lui importante ed indispensabile è quello per la madre e ancor di più, quello verso la sorella. Non gli serve altro.
Ho dedicato tutta la mia vita a diventare un giocatore professionista: ho fatto sacrifici e rinunce per arrivare a questo momento. Per ora, nella mia vita, mi interessa solo questo.
La solitudine fa parte della vita dell’atleta professionista, non puoi slegarla dal pacchetto: o ci fai i conti o rischi di perdere il prezioso equilibrio che ti consente di rendere al massimo. E poi viaggiamo moltissimo. Siamo disposti a spostarci, a trasferirci dove arriva la chiamata migliore, dove si può fare esperienza e crescere di più. Siamo “nomadi” e “randagi”, sempre in movimento.
Stefania dà tutta se stessa per il giornalismo, se viene chiesto il 100 lei dà il 200%, sogna il posto di caporedattore da tutta la vita e per lei sarebbe il massimo dell’affermazione. Scrivere per lei è tutto ed è tutto quello che le rimane, ha chiuso con i sentimenti già da diverso tempo e non intende più rischiare di soffrire; fidarsi ancora di un uomo è fuori discussione, soprattutto se a uscirne con il cuore a pezzi è lei. Gli affetti importanti sono i suoi genitori, anche se con la madre ha un rapporto altalenante, e la sua collega e migliore amica Chiara.
Stamattina si è radunato il comitato di redazione per riassegnare le cariche all’interno del giornale dove sono stata assunta anni fa, OggiNews. È un evento straordinario che accade di rado e mobilita tutti quelli che aspirano a una crescita professionale. Mi occupo di cronaca, sono redattore, e nell’ultimo periodo ho lavorato per tre. Perché? Semplice, voglio diventare Caporedattore, desidero con tutta me stessa quel posto, non possono negarmelo.
Quello che Andrea e Stefania non sapevano però, era che le loro strade si sarebbero incrociate e da quell’incrocio non ne sarebbero mai usciti o perlomeno ne sarebbero usciti sicuramenti diversi da prima.
Stefania non diventa caporedattore ma gli viene assegnata la pagina sportiva e si ritrova a seguire in lungo e in largo il Firenze e in primo luogo la sua punta di diamante, il suo giocatore più importante e famoso per le sue abilità in campo, Andrea. Quando i loro sguardi si incrociano è la fine per entrambi, la forza magnetica che si innesca tra loro è qualcosa che non si può immaginare, figuriamoci da spiegare. Andrea prova subito una forte attrazione verso Stefania, non solo perché è una donna bellissima, ma perché nasconde un lato di sé misterioso, non si apre facilmente con le persone e questo per lui è molto intrigante. Stefania, sa da subito che quegli occhi per lei saranno la rovina, vuole sfuggire alle attenzioni di Andrea e alla sua spavalderia con tutta se stessa, non può e non deve soccombere a sentimenti che, anche se allettanti, le porterebbero altro dolore.
Un ostacolo. Sì, al momento Castaldi lo definirei così. Un ostacolo noioso che si è materializzato in un cammino già di per sé complicato. Unico avvertimento: non devo farmi distrarre dal suo magnetismo. È bello, affascinante. Non si discute, ma ne ho conosciuti moltissimi come lui: giocatori concentrati solo sulle proprie carriere e donnaioli.
Devo ammettere che qualcosa è scattato quando l’ho vista la prima volta. Mi piace il suo sguardo, triste e magnetico, che cattura l’attenzione di chi ha di fronte. Il suo modo di porsi trasmette una strana energia, indecifrabile ma molto attraente. Una bellezza semplice e non costruita che invoglia a scoprire, a poco a poco, ogni desiderio saldamente nascosto e chiuso in cassaforte.
Tra una trasferta e l’altra, man mano che passa il tempo, Andrea e Stefania si avvicinano sempre di più, si conoscono e si trovano essere sempre più complici, ognuno vede nell’altro la forza di volersi affermare, la forza di voler primeggiare e soprattutto la forza di non soccombere e di non farsi schiacciare dall’avversario. Tra loro sarà fuoco, la passione li travolgerà e li destabilizzerà, le convinzioni di ognuno verranno messe in discussione. Per entrambi non sarà facile, aprire il cuore a qualcuno è sempre un rischio e chi ne avrà più paura sarà proprio Stefania che, dopo essere stata scottata dal suo ex, non è più stata in grado di voltare pagina. Fidarsi ancora è molto complicato, soprattutto con Andrea, bello, sportivo, famoso e circondato da fiumi di donne pronte per lui. Stefania, nonostante la sua caparbietà e la sua tenacia sul lavoro, è tanto insicura e fragile nell’anima. Andrea è consapevole di essere giudicato un donnaiolo poco incline ai sentimenti, ma da quando ha conosciuto Stefania ha iniziato a vedere l’amore da un’altra prospettiva, ci tiene a lei e non la vuole far soffrire.
Alzo lo sguardo e di fronte a me si apre, ironicamente, uno dei tramonti più belli della mia vita: i colori si mischiano alla perfezione come pennellate volute e studiate da un’artista. E davanti a quelle sfumature, in quel momento, realizzo cosa siamo io e Andrea: due mondi lontani che si sono scontrati generando caos.
Inutile dire che Andrea e Stefania insieme sono un vero e proprio tsunami di emozioni, ma le persone che intralceranno il loro cammino e il destino, che ci metterà del suo, daranno il colpo di grazia e faranno vacillare il loro precario equilibrio. Quando poi la vita aprirà davanti a loro le strade verso il tanto agognato futuro a cui hanno sempre aspirato, non sarà per niente facile decidere che cosa fare. Prendere finalmente il proprio posto nel mondo, raggiungendo fama e successo o rinunciare accontentandosi di quello che si ha e che rende comunque felici? Credere nell’amore potente e viscerale per la persona al proprio fianco o rinunciarci per evitare inutili sofferenze, cedendo alla paura? Tante domande, tanti dubbi, tante incertezze….
Federica Tronconi è un’altra autrice che ha saputo stupirmi, la sua scrittura è coinvolgente, semplice e ben articolata allo stesso tempo, le sue parole ti travolgono come un fiume in piena e ti fanno appassionare alla storia facendoti vivere la vita stessa dei protagonisti. La vicenda di Andrea e Stefania è passione, è vita vera, è forza e debolezza, è amore e odio, è bianco e nero, è calma e tempesta.
L’unica pecca di questo libro è che arrivata alla fine ne avrei voluto ancora, ma ho anche apprezzato il fatto che non ci sia stato un punto di fine così netto e preciso, quasi come se voltando l’ultima pagina si possa continuare a leggere di Andrea e Stefania e di quello che succede nella loro vita, usando la propria fantasia. Chissà se l’autrice tonerà a parlarci di questa coppia, ma se non lo farà andrà bene lo stesso perché con questo libro ha dato tanto e mi ha fatto tanto sognare.
Io adoro gli sport romance e sapevo già che avrei amato questo libro, ma devo dire che Federica con “Game Day” ha saputo trasmettermi la passione per uno sport che non ho mai praticato ma che è riuscito comunque ad entrarmi sottopelle. Brava!!! Vi lascio con un ultimo pensiero della protagonista femminile e dalla quale ognuno di noi può imparare qualcosa e farla un po’ sua, come credo abbia fatto anche l’autrice del resto.
Pensavo che volere bene fosse un qualcosa di istintivo quando c’è affinità, ma non avevo compreso un passaggio importante: per amare pienamente bisogna prima volersi bene. Ho sempre scambiato questo per egoismo, sbagliando, e invece è qualcosa di necessario per amare in modo sano, pieno. Solo se incontri una persona che sa scardinare la tua roccaforte con pazienza puoi lavorarci.
Quindi cari readers date una possibilità a “Game Day”, vi assicuro che non ve ne pentirete, anzi sono certa che, come me, non vedrete l’ora di leggere un nuovo libro di questa autrice strepitosa.
Mariaelena
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