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lunedì 5 settembre 2022

Recensione "Feeling Blue" di Elvereth Ahn

Ciao Rumors. Oggi la nostra Mariaelena ci parla del nuovo romance in Self Publishing intitolato Feeling Blue di Elvereth Ahn. Uscito il 4 Agosto.
 
 
Titolo: Feeling Blue
Autore: Elvereth Ahn
Editore: Self Publishing
Genere: Contemporary romance / small town
Data di uscita: 4 Agosto 2022
     

Blue non è una ragazza come le altre e la sua diversità l’ha sempre fatta sentire fuori posto.
Danneggiata.
Intrappolata in schemi sociali che le sottraggono la voglia di vivere.
In fuga dalla sua “prigione”, giunge in un paesino nel nord della Svezia, dove spera di potersi finalmente sentire a casa.
Fra la neve e il ghiaccio del luogo, sotto lo splendore di notti stellate e aurore boreali, conosce persone che per la prima volta l’accettano per quella che è.
E conosce un uomo scontroso e di poche parole, con una cicatrice sul volto, da cui tutti sembrano tenersi alla larga.
Tutti, tranne lei.
Quando è accanto a lui, i brutti pensieri che la perseguitano spariscono, insieme al dolore che generano.

Johann non ama le chiacchiere né le perdite di tempo. È dedito soltanto al suo lavoro, che svolge in totale solitudine e pace assoluta.
L’arrivo di una ragazzina dagli occhi particolari lo coglie alla sprovvista, obbligandolo ad avere compagnia. A parlare più del dovuto. A provare strani sentimenti che lo spingono a mettere in dubbio le scelte fatte anni prima. Scelte che ha finora ritenuto cruciali per la propria sopravvivenza.
Blue lo mette a dura prova e lo costringe a ripensare al passato, ai traumi che lo hanno segnato, e a fare i conti con le sue paure.

Blue e Johann.
Entrambi in lotta con un mondo che ha fatto loro del male, riusciranno ad affrontare il dolore e i problemi che fingono di non avere?
In caso contrario, andare avanti sarà difficile.
Amarsi, impossibile.

“In apparenza è tutto morto, fermo. Eppure più vivo che mai.
Questo è l’inverno con il suo ruggito, che mi incuriosisce e mi ammalia.
Non mi fa affatto paura.
Così come non me ne fa Johann.”
 
IL LIBRO CI È STATO DONATO  DALLA STESSA AUTRICE
 SENZA ALCUNO SCOPO DI LUCRO

LE IMMAGINI USATE NON SONO NOSTRE E NON CI GUADAGNAMO SU ESSE. TUTTI II DIRITTI APPARTENGONO AI PROPRIETARI
 
 

Cari Rumors,
eccomi di nuovo a tenervi compagnia e questa volta lo faccio parlandovi di Feeling Blue ultimo libro di Elvereth Ahn, un’autrice che ho sottocchio da tempo ma che non avevo ancora avuto il piacere di conoscere. Beh, che dire, un’altra bella scoperta, un’altra scrittrice strepitosa.
 
La protagonista femminile è Blue, 19 anni, un peso enorme che gravita sulle sue spalle fin dalla nascita, il suo nome, quel nome che hanno scelto per lei i suoi genitori e che ha generato nella sua vita solo un grande caos, un nome che richiama il colore che fa da sfondo alla sua esistenza. Blue ci sguazza in questo colore, si rifugia nel blu, ci soffoca e si nasconde da un mondo di dolore dove non è mai stata accettata. Perché lei è diversa, si sente diversa, non solo per il nome che porta, non solo per il blu che è il colore che la contraddistingue, ma anche per l’eterocromia dei suoi occhi, uno color caffè e l’altro azzurro trasparente. Ed è proprio per trovare una via d’uscita da questo senso di inadeguatezza che parte, si allontana da tutto, scappa e si rifugia in una località sperduta della Svezia, Grundtjärn, arrivandoci durante la stagione più impervia e fredda, quando la luce del giorno dura pochissime ore e dove tutto è congelato dalla neve ed ogni rumore o suono è ridotto ai minimi termini. Spera di rinascere in questo posto, di ritrovare finalmente se stessa e un motivo per il quale vale la pena alzarsi la mattina.

Devo solo aspettare che la tempesta passi. Poi potrò andare via da qui e ricominciare, come ho sempre voluto. Ricominciare. Nessun verbo mi è mai sembrato più bello di questo, perché sa di novità. Sa di opportunità. Di tutto quello che finora mi è sfuggito tra le dita.


La prima persona che incontra Blue è l’ultima che avrebbe voluto trovare sul suo cammino, Johann, un uomo cupo, scontroso, solitario e silenzioso che però in quel momento è la sua salvezza, visto che si trova con l’auto in panne nel bel mezzo del nulla.
Johann è una persona schiva, a tratti inquietante per i suoi sguardi gelidi e i suoi modi burberi e rudi, vive solo da tanti anni e svolge la sua attività di fabbricante di gioielli lontano da tutto e da tutti, i contatti con le altre persone sono ridotti ai minimi termini, è così che vuole, è così che si sente in pace e riesce a far tacere i suoi demoni. Non ha bisogno di nessuno, non ha bisogno di allacciare rapporti con persone che in un battito di ciglia lo potrebbero deludere e far soffrire, proprio come gli è successo in passato. Eppure questo suo atteggiamento chiuso non lo ferma dall’aiutare Blue in un modo che non si sarebbe mai aspettato, facendo uscire dalla bocca parole che lui stesso stenta a riconoscere, ospitandola in casa sua, nel suo mondo inviolabile, dove nessuno aveva mai messo piede se non lui. Quella ragazzina impertinente dai capelli bianchi e blu, dal nome che è tutto un programma e dallo sguardo fulminante, lo ha destabilizzato a tal punto che il suo cervello è andato in tilt.

Si gira verso di me con uno scatto di reni e il modo in cui mi guarda mi serra i polmoni e le viscere in una morsa d’acciaio. Questi cazzo di occhi devono sparire da casa mia. Pare scannerizzarmi dalla testa ai piedi, attraversarmi il corpo e scandagliarmi l’anima. Allo stesso tempo, mi prende a coltellate e mi giudica. Non so cosa sia più terrificante, l’unica cosa certa è che questa ragazza porta guai.

La convivenza tra Blue e Johann sarà per pochissimi giorni, tempo sufficiente per far perdere completamente la bussola ad entrambi. Blue è irriverente, è un uragano, la lingua tagliente, il comportamento fiero che però nascondono paura ed insicurezza, basta osservare i suoi occhi per scorgere tutto il dolore che nascondono. Johann risente della presenza ingombrante di questa spavalda ragazzina che in realtà è donna più di tante altre, da un lato affronta la vita con tenacia e spavalderia, dall’altro è sensibile ed innocente, capace di emozionarsi guardando l’aurora boreale, una naturalezza di sentimenti che lui non vive più da diverso tempo e che le invidia. Blue tocca Johann in punti della sua anima ormai completamente spenti, li riattiva, li alimenta e li rinsalda. Johann con il suo carattere schivo e i suoi silenzi riaccende in Blue la voglia di avere qualcuno a fianco, una persona da conoscere e da scoprire, una persona con cui condividere, con cui parlare e confidarsi, anche se questo significa ricevere porte chiuse in faccia non si fa indietro, va avanti perché potrebbe essere il suo punto di svolta, la sua redenzione. Vedere interagire Blue e Johann è come vedere uno scontro tra titani, dove volano scintille, dove arde il fuoco e dove si sprigiona la passione più potente. Proprio così, perché loro si attraggono, si desiderano, fin dal primo momento che i loro sguardi si sono incrociati e i loro respiri si sono mischiati, ma ammetterlo non è contemplato da nessuno dei due.

Deve per forza esserci più vita, sotto le sue frasi affilate e la sua pelle bollente. Proprio come c’è sotto questa lastra di ghiaccio. In apparenza è tutto morto, fermo. Eppure più vivo che mai. Questo è l’inverno con il suo ruggito, che mi incuriosisce e mi ammalia. Non mi fa affatto paura. Così come non me ne fa Johann.
Johann, con il suo solito codino disordinato, è un insieme di virilità e potenza tale da mettere in ombra ogni altro uomo che abbia conosciuto. Calamita l’attenzione, e anche un suo sguardo lo senti scorrere sulla pelle, come se ti stesse toccando e stringendo con le sue braccia muscolose.

Forse non cercare la compagnia di una donna per troppo tempo, a causa del lavoro, mi ha portato a questo: a vederne una con colori e caratteristiche particolari e svalvolare. Ancora adesso nella mia mente è ficcata l’immagine dei suoi capelli bianchi e blu, macchiati di caffè, e della sua pelle diafana. Sotto di me, stesa sul tavolo. Donna in tutto e per tutto, non bambina. Donna nel corpo, donna negli occhi profondi e intensi. Donna nel sorriso malizioso.

Anche quando prenderanno strade diverse, dove Johann rimane nella sua casa continuando il suo lavoro solitario e Blue andrà a vivere in città dove lavorerà per pagare le riparazioni della sua auto, la loro connessione rimarrà viva portandoli a sentire la mancanza reciproca, nonostante sappiano che stare lontani è meglio per entrambi. Johann senza la presenza di Blue pensa di tornare sereno nel suo silenzio e nella sua routine ma non è così, lui, in totale pazzia ormai, rivuole la “regina delle nevi” intorno a se, con il suo continuo sproloquiare e il suo riempire gli spazi pur essendo così piccola ed indifesa. Blue, nonostante con il lavoro faccia nuove amicizie e riscopra la semplicità e la serenità nell’accettare persone al proprio fianco, sente terribilmente la mancanza del burbero “orso grizzly” Johann, della sua presenza costante anche senza parole, del suo proteggerla anche solo con gli occhi, del suo saperla comprendere anche solo dai silenzi e del suo saperla confortare e riscaldare con un semplice abbraccio.
Non passerà molto tempo e ben presto, con una scusa del tutto innocente legata ad una collaborazione lavorativa, Johann riporterà Blue nei suoi spazi, nella sua quotidianità, nella sua anima e, perché no, anche nel suo cuore. Blue sarà ben felice di accontentarlo, perché non aspetta altro, perché Johann le serve come l’aria le serve per respirare.

Sono un gigante, in confronto a lei. Più alto, più robusto. Eppure, tra le mie braccia, con il suo respiro che si scontra con la mia pelle e i suoi capelli bianchi e blu sparsi sul mio petto, mi pare che tra noi sia lei a soverchiarmi. Perché, anche se è così leggera da non risentire del suo peso, pare pesare un quintale. Non sulle braccia, ma proprio su questo cazzo di petto che continua a tremare a contatto con il suo calore. Freddo è sempre stato bello.

Johann è il mare in tempesta, implacabile e violento, feroce ed esigente, che sembra prendersi tutto di me. E io glielo concedo. Quante cose gli sto concedendo, questa sera? Per un attimo, nella mia testa c’è solo silenzio. Il corpo urla, ma non ci sono pensieri. Non c’è blu, non c’è niente. Ci sono io, c’è Johann, c’è il suo corpo che mi reclama. C’è il piacere.


Blue e Johann saranno qualcosa che non si può spiegare a parole, saranno due pezzi di puzzle che si incastrano alla perfezione, saranno due metà di una mela, saranno il lago ghiacciato e il cielo di notte che si mischiano e si confondono sotto un tripudio di colori danzanti, saranno due cuori a metà che insieme ne formano uno solo palpitante e forte. Blu e Johann si vivono, si ascoltano, si conoscono, diventano complici, confidenti, si completano, diventano amici imparando a volersi bene, a provare affetto e a fidarsi l’una dell’altro, arrivando a riscoprire l’amore, quello vero, profondo e viscerale, quello che rende folli e felici allo stesso tempo.
Il destino però si sa è crudele e torna a presentare il suo conto, tutto sta nell’essere pronti ad affrontarlo e ad essere fermi nel prendere le decisioni. Blue e Johann dovranno scendere a patti con la propria coscienza ma soprattutto con il proprio passato, dovranno trovare il coraggio di chiudere definitivamente le questioni in sospeso e rimettersi in gioco senza pregiudizi, senza rimpianti, senza vergogna, ma con la consapevolezza che si deve andare avanti, guardarsi indietro sì ma poi procedere, imparare dai propri errori e farne la propria forza, perdonare e perdonarsi, accettare e accettarsi, ritrovarsi, riscoprirsi, rinascere e risalire in superficie, per il proprio bene, per la propria serenità, per ritrovare la felicità e costruire un futuro solido.
La storia di Blue e Johann è particolare, intensa, potente, a tratti divertente ed ironica, una storia tutta da scoprire e vivere sulla propria pelle, assorbendone ogni minimo dettaglio e ogni più piccolo particolare.
La scrittura di Elvereth Ahn è diretta, schietta, precisa e lineare, elettrizzante e armoniosa, semplice ma comunque ben strutturata, che cattura e assorbe completamente dalla prima parola della prima pagina all’ultima parola dell’ultima pagina. Feeling Blue mi ha fatto tanto bene, mi ha dato da pensare, da riflettere e da imparare, mi ha regalato sorrisi e lacrime che sono risultati speciali e sentiti in entrambi i casi, mi ha fatto vibrare l’anima e scaldato il cuore. Una storia speciale ed indimenticabile.
I complimenti all’autrice e i ringraziamenti al blog sono doverosi, li faccio veramente con il cuore in mano.
Vi lascio un ultimo passaggio di questa storia, che ho voluto imprimere per bene nella mia mente.

Però, ogni tanto, ricordiamoci che va bene non stare bene. Lo so, ammetterlo è dura, è difficile, ma lo è anche fingere di essere costantemente forti, e felici. Va bene provare dolore. Va bene non avere la forza di affrontarlo. Va bene cadere ogni tanto e lasciarsi andare a un pianto liberatorio.


L’importante è poi rialzarsi più forti di prima ed andare avanti a testa alta lungo la strada della propria vita.
A presto readers, felice di aver condiviso con voi questa mia recensione.

Mariaelena
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